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Tenuta Carretta è un’azienda vitivinicola fra le più antiche d’Italia, il nome rimanda a una nobildonna: la “domina” Careta Constanzi di Alba, che ne fu la prima proprietaria nel 1300. L’inizio della storia della Tenuta è il 28 novembre 1467, data del contratto di concessione a mezzadria con il quale l’allora proprietario Andrea Damiano concedeva ai fratelli Porrino l’autorizzazione a coltivare le sue terre della “cassina Careta”. Nel 1811, dopo 350 anni, la proprietà passa dai marchesi Damiano ai conti Roero, che nel 1932 la cedono alla famiglia Veglia.
Nel 1985 la proprietà passa alla famiglia Miroglio che la detiene tutt’ora. Ancora oggi Tenuta Carretta vinifica esclusivamente uve raccolte nei propri vigneti, che fanno parte del distretto viticolo Langhe-Roero e Monferrato, un territorio riconosciuto Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 2014.
Tenuta Carretta è certificata dal 2019 a “viticoltura integrata”, una viticoltura basata sulla sostenibilità ambientale, senza impiego di diserbanti, disseccanti ed erbicidi che potrebbero compromettere l’ossigenazione delle radici della vite, punto di origine delle uve. Alla viticoltura sostenibile, seguono la vendemmia manuale, la pigiatura soffice dei grappoli e le macerazioni equilibrate: ogni fase ha l’obiettivo di portare in bottiglia, conservare e trasmettere intatti fino al bicchiere l’equilibrio e l’armonia dell’uva ottenuta in vigna.
Simbolo del Piemonte, il nebbiolo è il vitigno più importante e più caratterizzante delle Langhe e del Roero, il più antico vitigno a bacca nera della regione, nonché uno tra i più nobili e preziosi d’Italia.
Da questo stesso vitigno nascono il Nebbiolo d’Alba doc e il Barbaresco docg Cà del Plin, vini diversi, pur se provenienti dallo stesso vitigno, che si differenziano in virtù dell’ubicazione dei vitigni stessi. Difatti, il Nebbiolo d’Alba DOC viene prodotto dal nebbiolo collocato nella zona del Roero, mentre il Barbaresco docg nasce dallo stesso vitigno collocato nell’area delle Langhe, precisamente nella zona di Treiso, uno dei quattro comuni preposti alla produzione dello stesso.
Il nebbiolo ha bisogno di cure attente ed è molto esigente in fatto di giacitura e di esposizione al sole del vigneto, di lavorazioni e concimazioni, e per questo motivo non è di facile coltivazione. Germoglia precocemente (nella prima decade di aprile) e la maturazione è invece tardiva, tradizionalmente a partire dalla prima decade di ottobre. Piuttosto sensibile agli sbalzi improvvisi di temperatura, ama le escursioni termiche che caratterizzano i passaggi tra il giorno e la notte, specialmente nell’ultima fase di maturazione, prima della vendemmia.
Questo vino ha origine sulle colline delle Langhe, sul lato destro del fiume Tanaro, da vigneti posti a un’altitudine media di 300 m sul livello del mare. Il suolo, principalmente calcareo e argilloso, conferisce al vino quella che è la classica espressione del Nebbiolo: struttura, tannini netti e croccanti, ampiezza dei profumi e bella eleganza. Caratteri esaltati da almeno sei mesi di affinamento in botti di rovere e altrettanti in bottiglia.
Caratteristiche organolettiche
Il colore è rosso rubino intenso con riflessi granato; al naso il profumo è complesso, con aromi di mora e fiori appassiti, e sentori di spezie e cacao. In bocca il vino è elegante, di medio corpo, armonico, con tannini morbidi e finale persistente.
Abbinamenti consigliati
Primi piatti, salumi, arrosti, selvaggina, funghi e formaggi freschi e a media stagionatura.
Temperatura di servizio suggerita
16-18°C
Le uve nebbiolo per la produzione di questo Barbaresco vengono raccolte nei vigneti situati sul versante orientale del comune di Treiso, in località Sant’Alessandro. Sono appezzamenti tra i meglio esposti dell’intero versante collinare, con forti pendenze e terreni di arenaria con inserzioni di marne siltose grigie (suoli risalenti al Tortoniano: marne di Sant’Agata fossili), che rendono il terreno magro e compatto, da cui derivano di norma uve nebbiolo adatte a lunghe macerazioni.
Vinificazione
La fermentazione, con macerazione a cappello sommerso, si protrae per 10-12 giorni alla temperatura di 28°C. Al termine il vino viene fatto affinare prima in tonneau di rovere e poi in botte grande per un minimo di 12 mesi. Segue l’imbottigliamento e il conseguente affinamento fino a raggiungere il periodo minimo di 24 mesi, calcolato a partire dal 1° novembre dell'anno di raccolta delle uve.
Caratteristiche organolettiche
Il colore è rosso granato intenso e l’aroma è ampio, di viola e rosa appassita, di sottobosco con note di vaniglia e spezie. In bocca è complesso, ma al tempo stesso fresco, armonico e suadente, di raffinata classicità.
Abbinamenti consigliati
Ottimo con primi piatti ricchi e secondi importanti di carne, selvaggina e formaggi stagionati.
Temperatura di servizio suggerita
18-20°C
Pam sceglie e ti invita a scegliere il Nebbiolo d’Alba DOC e il Barbaresco DOCG Cà del Plin di Tenuta Carretta perché ciò significa compiere una scelta di valore. La scelta di persone come Giovanni Minetti che fa della sua passione per il vino il suo lavoro, con l’obiettivo di raggiungere la massima soddisfazione del consumatore, contribuendo allo sviluppo del territorio e promuovendo il rispetto per l’ambiente e il territorio.
"Noi di Pam scegliamo in esclusiva prodotti e partner con cui poter condividere i nostri valori: la vicinanza al territorio, la qualità dei prodotti e l’amore per il proprio lavoro."
Presidente della società e Delegata regionale dell’Associazione Donne del Vino per il Piemonte.
Amministratore delegato, dottore agronomo laureato in enologia e specializzato in viticoltura ed enologia a Torino, ha dedicato tutta la sua vita, lavorativa e non ai vini del Piemonte. Il Barolo, in particolare, è stato ed è il suo vino, la sua palestra tecnico-professionale, la sua passione.
Enologo e direttore tecnico della tenuta è laureato magistrale in enologia presso l’Università di Torino, ha lavorato prima nelle Langhe del Barolo, poi in Australia e negli Stati Uniti. Rientrato in Italia ricco di esperienza e di idee, è arrivato a Tenuta Carretta a dicembre 2019.