Alla scoperta della canapa

Da fibra tessile a ingrediente in cucina, la canapa conosce mille utilizzi sin da tempi antichissimi.

Quella della canapa è una storia millenaria che coinvolge le più grandi popolazioni dell’antichità. Greci, Egizi e Romani la utilizzavano sia come pianta medica, sia come fibra tessile. Oggi invece, accanto a una riscoperta dei tessuti in fibra di canapa, questa pianta dalle mille risorse trova spazio persino in cucina.

Tante culture, infiniti usi

La prima testimonianza di medicamenti a base di canapa proviene da papiri egizi del XVII e XIII secolo a.C., nello specifico il Papiro di Ramesseum del 1700 a.C. e il papiro Ebers del 1550 a.C. Quest’ultimo descrive nel dettaglio gli usi della canapa medicinale ed è tuttora considerato uno dei più antichi testi medici mai scoperti, dove sono menzionate varie preparazioni a base di canapa utili ad alleviare dolori e infiammazioni.

Il ritrovamento di tracce di pollini di canapa su mummie come quella di Ramesses II fanno però pensare che la pianta venisse anche consumata all’interno di riti religiosi per comunicare con le divinità.

I primi a chiamarla col nome odierno sono stati i Greci, che utilizzavano la canapa per tessere abiti di alta qualità e tele per le proprie imbarcazioni. Per quanto riguarda i suoi utilizzi in ambito medico, la canapa viene menzionata nel trattato del fisico greco Discoride solo nel 70 d.C.. Qui egli catalogava oltre 600 piante, identificando tra queste anche la canapa nella varietà che tuttora viene coltivata.

Col tempo la canapa inizia ad essere usata esclusivamente come fibra tessile, impiegata nei settori navale, agricolo e bellico. La sua diffusione in Italia si deve specialmente alle repubbliche marinare che producevano talee e cordami di canapa da utilizzare sulle imbarcazioni.

L'Italia si distingueva per la qualità della fibra prodotta e lavorata in città come Bologna e Ferrara, divenute famose grazie alle estese coltivazioni di canapa tessile. Con quasi 1000 ettari di terreni coltivati su tutto il territorio, ecco che l’Italia divenne il secondo produttore mondiale di canapa, nonché primo fornitore della Marina Britannica. La filiera di produzione di canapa italiana ha mantenuto il suo primato fino agli anni 30, momento in cui entrarono in commercio le fibre sintetiche.

Canapa e cucina

La cosiddetta “regina delle piante da fibra” oggi trova largo impiego in cucina. Quella di canapa rappresenta infatti una valida alternativa alle farine tradizionali, adatta a tanti tipi di preparazioni diverse. È una fonte naturale di proteine e ferro, e il suo essere priva di glutine la rende perfetta anche per i celiaci. Molti combinano la farina di canapa ad altre farine per ottenere impasti dal colore originale (tendente al verde) e più ricchi dal punto di vista nutritivo. L’unica raccomandazione che viene fatta riguarda le dosi: esagerare potrebbe rendere l’impasto troppo amaro. Oltre alla farina, la canapa è disponibile sotto forma di semi, il cui gusto ricorda un po’ quello della frutta secca. Accanto a questi c’è poi l’olio che, col suo sapore delicato, si presta bene per un utilizzo a crudo. Per chi invece non si sente ancora pronto a osare ai fornelli, parta pure da una bella tisana: le foglie di canapa essiccate sono l’ideale per infusi e decotti del retrogusto erboso.