Il passero di Leopardi o la volpe di Fedro sono solo alcuni degli animali che svolgono un ruolo fondamentale all’interno di poemi e racconti. Nel contesto letterario gli animali rappresentano aspetti nascosti dell’animo umano, o vengono usati per concretizzare concetti astratti quali sentimenti ed emozioni. Attraverso i testi letterari, i lettori hanno potuto indagare sulla propria natura e dare un nome alle sensazioni che sperimentano nel corso della propria vita.
Se anche voi siete appassionati tanto di animali quanto di letteratura, probabilmente sapete già quali sono le creature più famose, citate da poeti e scrittori di tutto il mondo.
La lonza, la lupa e il leone sono gli animali principali in cui Dante s’imbatte durante il viaggio nell’aldilà. Il fatto che la Divina Commedia sia popolata da tantissime fiere trova giustificazione nell’interesse che l’uomo del Medioevo aveva per la natura e il mondo animale. La ricerca che compiva era finalizzata a conoscere il mondo circostante attraverso strumenti dell’epoca quali la Bibbia (ricca di riferimenti allegorici), atlanti e i famosi bestiari, raccolte di brevi descrizioni di animali (reali e immaginari), accompagnate da spiegazioni moralizzanti e riferimenti bibblici.
Un’altra famosa opera, densa di significati allegorici e citazioni dalla Bibbia, è Moby Dicky, romanzo americano dello scrittore Herman Melville. Tutta la narrazione ruota attorno alla figura mitica quanto mistica della grande balena bianca, l’ossessione del capitano Achab. Questo personaggio impiega 3 anni della sua vita nella disperata ricerca dell’animale, al fine di scovarlo e ucciderlo per vendicarsi del torto subito. Nonostante gli innumerevoli dettagli che lo scrittore fornisce sul mammifero, l’animale-oggetto della ricerca di Achab è per lo più nascosto ed invisibile, palesandosi agli occhi del lettore come un’inquietante suggestione. Moby Dick può essere dunque vista come il simbolo di tutto ciò che è ignoto e inafferrabile per l’uomo.
Lewis Carroll non poteva che scegliere gli animali per popolare il fantastico mondo nel quale si trova catapultata Alice. Una serie di creature fra il reale e l’immaginario, ognuna con un ruolo ben preciso all’interno di quello che è un vero e proprio romanzo di formazione. Fra i personaggi animali c’è sicuramente il brucaliffo, una figura in cui molti vedono un chiaro riferimento al cambiamento, parte integrante del percorso di crescita compiuto da Alice. Al bruco si aggiunge lo stregatto, la personificazione della vita che, per quanto enigmatica, ci chiama sempre a compiere delle scelte.
Quella raccontata da Luis Sepúlveda ne La Gabbianella e il Gatto è una storia insolita, incentrata sull’amicizia e sulla solidarietà fra un gatto e una giovane gabbianella. Probabilmente memore delle fiabe di Esopo, lo scrittore cileno sceglie di dare agli animali protagonisti di questo racconto una voce, un cuore e un pensiero che li guidi nelle proprie scelte e azioni. Costruisce un mondo fiabesco nel quale felini e volatili comprendono il valore delle promesse, dell’amore e della diversità.