Quella a base di riso non è una birra come tutte le altre. Sebbene il processo di realizzazione della bevanda preveda sempre la fermentazione del cereale, l’utilizzo del riso dona alla birra un gusto molto particolare. La secchezza tipica del riso è, infatti, capace di bilanciare i gusti più speziati. Senza considerare che, usato al posto dell’orzo, il riso diventa uno degli ingredienti principali della birra senza glutine. Quali sono i vantaggi di usare il riso nella birrificazione?
Non avrà lo stesso colore né lo stesso sapore, ma il sake – uno degli alcolici asiatici più conosciuti – pare essere un avo della birra di riso. Per la preparazione di questo distillato, i chicchi di riso venivano originariamente fatti fermentare dopo esser stati masticati, per poi esser lasciati macerare insieme ad altri ingredienti quali castagne, ghiande e miglio. Oggi le birre lager di riso subiscono un processo di fermentazione simile a quello del sakè (non per la parte della masticazione!) superando il distillato per consumi e popolarità.
Nel processo di birrificazione gli zuccheri contenuti nel malto d’orzo sono essenziali per la riuscita del prodotto. Il malto può essere però prodotto anche dal riso, un cereale altrettanto ricco di amidi e per di più senza glutine (contrariamente all’orzo).
Produrre birra a partire dal riso – combinando questo a cereali senza glutine come mais, miglio e grano saraceno – è un ottimo stratagemma per creare una bevanda adatta ai celiaci. Escludere il malto d’orzo dagli ingredienti è possibile, dando così agli intolleranti al glutine la possibilità di godere di una buona e dissetante birra!