Abbiamo già parlato di come lo sport si è evoluto insieme alle nostre esigenze e abitudini. Ma oggi vogliamo entrare nel dettaglio raccontandoti come, in uno sport come il tennis, l’attrezzatura usata si è trasformata per dar vita a un gioco più pratico e moderno.
Questo è l’anno in cui venne realizzata la prima racchetta da tennis in legno. Era uno strumento molto pesante, dal manico lungo e con un piatto corde di forma tonda e molto più piccolo di quello moderno. La dimensione ridotta del piatto richiedeva una grande precisione da parte dell’atleta nel colpire la pallina per spedirla in campo avversario. Dal punto di vista della struttura, il telaio veniva costruito stratificando sei, sette listelli di legno (solitamente di frassino) di diversa qualità ed elasticità, compressi e incollati insieme. Le corde erano in budello naturale e l’impugnatura era rivestita di cuoio, che dopo un paio di settimane di gioco si scuriva a causa del sudore della mano.
Col passare del tempo, si cercò sempre più di migliorare le prestazioni della racchetta. Nonostante fossero ancora in legno, le ultime pesavano circa 400 grammi, l’ovale aveva una superficie di circa 440 centimetri quadrati e permettevano di rispondere al servizio con una buona spinta. Ma il materiale che cambiò il destino della racchetta fu il metallo, la prima vera alternativa al legno. L’idea fu di René Lacoste, assiduo e determinato giocatore che nel ‘65 decise di migliorare ulteriormente il proprio gioco.,Essendo un abilissimo stratega, Lacoste era sempre alla ricerca di un modo più comodo e pratico di giocare. La racchetta in metallo, di gran lunga più leggera e maneggevole, lo aiutò nel suo intento e, nel 1969, fece la sua prima apparizione nel catalogo di racchette Wilson. Il materiale più gettonato era l’alluminio, perché in grado di conferire alla racchetta una maggiore leggerezza.
Un ulteriore cambiamento – probabilmente ancor più radicale di quello fatto da Lacoste – si deve all’ingegnere aeronautico Howard Head. Una volta ritiratosi dalla carriera militare decise di dedicare il suo tempo libero al tennis e impiegare le sue competenze ingegneristiche nella creazione di una racchetta innovativa. Era la fine degli anni sessanta quando il piatto corde venne ampliato e il telaio fu realizzato usando anche le resine sintetiche. Dopo l’invenzione di Howard, i telai divennero sempre più leggeri, costruiti con fibra di vetro, carbonio, kevlar, boron e ceramica. Tali materiali alleggerivano la struttura della racchetta ma ne aumentavano la maneggevolezza e la precisione, rendendola più o meno flessibile a seconda delle esigenze del giocatore. Alla fine degli anni ‘70 venne realizzata la prima racchetta interamente in grafite, con un ovale ampio 630/640 centimetri quadrati (contro i 440 dell’antenata in legno).
Realizzare racchette più leggere e innovative ha dato vita a un gioco completamente nuovo. Nell’800 il tennis era uno sport lento e che richiedeva grande precisione da parte dell’atleta al fine di colpire la pallina esattamente al centro dell’ovale. Oggi invece, grazie a un telaio completamente rinnovato, la racchetta dà alla pallina una spinta superiore, facendola viaggiare a una velocità molto più elevata e dandole anche particolari effetti.
Insieme a una miglior preparazione fisica degli atleti, le racchette odierne hanno dato al tennis la possibilità di evolversi, diventando uno sport al passo non solo con i tempi, ma anche con le più moderne tecnologie.