Oasi verde a poca distanza da
Milano, la Brianza si estende su 4 provincie: quella di Monza e Brianza, la parte meridionale di quelle di Lecco e di Como e una piccola parte della provincia di Milano. La bellezza della Brianza fu celebrata da Stendhal, che vi si soffermò nei suoi viaggi in Italia.
Questa zona si divide in Alta e Bassa: la prima collinare, la seconda pianeggiante. Un territorio vasto, delimitato a Nord dalle valli prealpine, a Est dal fiume Adda e a Sud dal canale Villoresi e, per questo, ricco sul piano
naturalistico e culturale. Bellissima ed elegante è Monza, con i suoi tesori e la sua storia longobarda di cui porta i segni nel Duomo con la Corona Ferrea conservata nell’adiacente Cappella di Teodolinda, il cui ciclo di affreschi è stato restaurato di recente.
Imperdibile poi è anche Lecco, con il campanile della Basilica minore romana di San Nicolò, uno dei più alti d’Italia. Meravigliosa la Basilica di Agliate, dedicata ai santi Pietro e Paolo. In estate, un'ottima idea può essere una gita ai laghi (di Como, ma anche di Annone, di Pusiano, di Alserio) o al fiume (il già citato Adda o il Lambro) che donano refrigerio nelle giornate più torride, così come l’immenso parco di Monza (il più grande cintato d’Europa.
Tradizione enogastronomica
In Brianza si mangia bene: i piatti della tradizione sono realizzati con prodotti tipici dai sapori semplici, che si rifanno alla natura contadina che ha caratterizzato queste terre. Una cucina nutriente, dalla lunga cottura, forse più adatta alle giornate fredde rispetto alla calura estiva. Il re della tavola è il maiale in tutte le sue forme, che insieme alle verdure dell’orto e alla polenta era il piatto principale di ogni pasto. Ottimo il
salame brianzolo DOP, uno dei più apprezzatisalumi lombardi.
A Monza, poi, il risotto è con la luganega, la salsiccia dal gusto delicato e dolce, preparata con carne di suino, Grana Padano, Marsala e aromi naturali. A fine pasto non può mancare la genuina e buonissima torta paesana o pacianella, il dolce più famoso della Brianza, a base di pane raffermo (era una tipica ricetta antispreco), latte, cacao, pi- noli, che può anche diventare all'occorrenza una comoda merenda nel cestino da pic nic.
Forse non tutti sanno che... il vino si produce anche in Brianza! Certo, si tratta di un’attività davvero esigua, in mano a piccoli viticoltori, ma una gita sul territorio può rivelare piacevolissime sorprese. Meritano un assaggio soprattutto le etichette che arrivano da Montevecchia, nel parco regionale del Curone. Qui, in un paesaggio di incredibile bellezza che ricorda certi
scorci toscani, le uve sono coltivate su vecchi terrazzamenti. Non ci sono vitigni autoctoni di riferimento, ma si trovano bianchi e rossi a base di riesling, verdesa, incrocio Manzoni, merlot e pinot nero. Da segnalare anche la recente nascita del primo gin made in Brianza, il Tom Time, aromatizzato con il rosmarino del Parco di Montevecchia e con altre botaniche del territorio.
La Villa Reale di Monza
Uno dei luoghi simbolo della Brianza è la Villa Reale di Monza. Bellissima, sontuosa e monumentale, è un orgoglio per la città, oltre a uno dei monumenti più belli del Neoclassicismo italiano. Progettata dall’architetto Giuseppe Piermarini, venne costruita tra il 1777 e il 1780 per volere dell’arciduca Ferdinando d’Asburgo e di sua madre, l’imperatrice Maria Teresa d’Austria. La sua pianta a “U”, tipica delle ville lombarde settecentesche, attribuiva al corpo principale la funzione abitativa e ai due bracci laterali i servizi. Imperdibile anche il meraviglioso roseto, nato a metà del 1900 per volontà dell'industriale Niso Fumagalli (presidente dell'Associazione Italiana della Rosa), che voleva diffondere l’amore per questo fiore.