Carciofo tirolese: prelibatezza estiva

7 anni fa, in Alto Adige, si iniziavano a coltivare e raccogliere i carciofi anche in estate, portando nei mercati e sulle tavole un prodotto tipico dei mesi più freddi.

Chi l’ha detto che il carciofo è un ortaggio invernale? In Trentino-Alto Adige i carciofi si consumano anche d’estate! Il carciofo tirolese è un ortaggio arrivato in territorio nostrano grazie Fabian Schenk nel 2013, e coltivato oggi in varie zone dell’Alto Adige. Si tratta di un prodotto ancora di nicchia ma nato con l’intento di portare in tavola questo prelibato ortaggio anche nei mesi più caldi.

Ricordiamo che il carciofo è un ortaggio dalla raccolta scalare: le varietà primaverili, adatte al clima del centro nord, vengono raccolte da fine febbraio per tutta la primavera, mentre i carciofi autunnali – coltivati meglio e in abbondanza al sud Italia – si raccolgono da settembre oppure da ottobre. Questo perché il carciofo necessita di un clima mite e stabile per crescere. La temperatura ideale si aggira tra i 14 e i 18 °C. Sbalzi repentini e gelate possono far morire la pianta, mentre il troppo caldo farebbe proliferare insetti e parassiti dannosi per le colture. Le temperature che si registrano in Alto Adige danno la possibilità a una pianta come il carciofo di vegetare anche in piena estate, quando nel resto della penisola c’è troppo caldo per permettere alle piante di crescere.

Ispirazione a stelle e strisce

L’idea di coltivare un prodotto invernale durante i mesi estivi arrivò durante un viaggio negli Stati Uniti. Qui, Schenk e il suo socio rimasero colpiti della produzione americana di carciofi, coltivati soprattutto in California per via delle condizioni climatiche ideali: 11 °C di notte e 22 °C di giorno. Tali temperature si registrano durante tutto l’anno, quindi le piante, tramite un’irrigazione regolare, non vanno mai in riposo. Tuttavia il periodo di massima produzione è compreso tra marzo e aprile. Per ottenere la produzione estiva e autunnale, le piante di carciofo vengono sottoposte a scarducciatura, ossia private di alcuni germogli che crescono alla base della pianta, lasciando attaccata una parte della radice madre, il “tallone”. Questa permetterà di ripiantare i carducci ed espandere così la produzione di carciofi.

Dopo vari esperimenti, prima in serra e poi in un terreno a Rodengo (BZ) tra i 600 e i 700 metri di altitudine, la coltivazione del carciofo ha preso dunque piede anche Alto Adige, nonostante si parli sempre di un prodotto di nicchia. A Rodengo così come a Lana, nella zona del Renon o di San Genesio, i semi vengono piantati in primavera, si mettono a dimora le piantine e in tre mesi si ottiene già la prima produzione.

Grazie anche al supporto dei contadini locali, Schenk sembra essere riuscito ad affiancare, alla copiosa produzione di mele e vino, anche quella dei carciofi tirolesi: una prelibatezza da gustare anche d’estate!