Carote e super-vista

"Mangia carote, che migliorano la vista". Una raccomandazione che molti di noi si sentono ripetere da quando erano bambini e magari hanno pure fatto indigestione di ortaggi arancioni nella vana speranza di togliere gli occhiali. Ma quindi è vero o falso?

La vitamina A

La vitamina A, o retinolo, ha un ruolo molto importante nella vista, poiché determina la sensibilità della retina alla luce. Una sua carenza può provocare difetti della vista e cecità, oltre che influire negativamente sulla crescita.

D'altra parte, un suo eccesso può danneggiare fegato e milza;il fabbisogno giornaliero medio per un adulto è di circa 0,6-0,7 mg e le fonti principali sono fegato, latte e derivati e tuorlo d'uovo.

E le verdure?

Dal mondo vegetale possiamo ottenere il precursoredella vitamina A, il beta-carotene. Si tratta di una molecola che il nostro organismo trasforma in vitamina A al bisogno, mentre quello che rimane nella forma originale svolge una funzione antiossidante. A differenza della vitamina A, un eccesso di beta-carotene non ha particolari controindicazioni, se non il fatto che la nostra pelle può diventare leggermente arancione per un po' (in particolare quella del viso e delle mani).

Sono ricchi di beta-carotene i vegetali arancioni come carote, zucche, meloni e albicocche, ma anche le verdure a foglia verde scuro, dove la clorofilla e il precursore della vitamina A si mescolano.

Ok, ma la supervista?

Il nostro fabbisogno di macro- e micronutrienti si basa sulla soglia che dobbiamo raggiungere per permettere al nostro organismo di funzionare correttamente. Superarla di poco o di molto, però, spesso non fa una gran differenza o in certi casi può addirittura rivelarsi dannoso.

È come mettere le pile a un telecomando: se ne mettiamo una sola in telecomando non funzionerà. Se ne mettiamo tre non avremo nessun beneficio, il telecomando non diventerà più potente né svolgerà funzioni diverse. Per questo è fondamentale mantenere un'alimentazione bilanciata, senza fare scorpacciate di singoli alimenti, e per cui nella maggioranza della popolazione sana gli integratori non servono.

Il mito della visione notturna per merito delle carote proviene dalla Seconda Guerra Mondiale. Gli attacchi notturni della Royal Air Force stavano destando diversi sospetti nelle truppe nemiche; il loro successo era dovuto all'invenzione del radar, ma il governo britannico voleva mantenere il segreto per ovvi motivi strategici. Fu quindi dichiarato che i piloti, grazie a una dieta ricca di carote, avevano sviluppato una vista notturna eccezionale: la storia non resse a lungo in campo militare, ma a quanto pare bastò a convincere i nostri nonni.

Morale della storia: un apporto adeguato di beta-carotene e vitamina A è importante per il corretto funzionamento della vista (e mille altre funzioni), ma non la migliora. Ottici e oculisti possono tirare un sospiro di sollievo.