La risposta è scontata per alcune categorie di persone: agli atleti professionisti ad esempio, non basterà una camminata digestiva alla fine delle vacanze per ripresentarsi in forma agli allenamenti, così come non è consigliabile per le persone anziane o in forte sovrappeso avventurarsi in una corsa. Per tutti gli altri, vediamo che strada prendere!
La forza di reazione del terreno all’impatto nella corsa è pari a circa 2.5 volte il peso corporeo, nella camminata circa la metà. Ciò spiega la differenza dei rischi di infortunio (25% il primo, 1% il secondo). E’ quindi sconsigliabile per una persona con uno stile di vita sedentario dedicarsi da subito alla corsa, poiché muscoli e articolazioni potrebbero non essere pronti ad una tale pressione.
Altri parametri da prendere in considerazione sono l’eccessivo sovrappeso, che già nelle attività quotidiane comporta un grande sforzo di ossa e articolazioni delle gambe; ed ancora il fattore età, indice di minore o maggiore usura.
Cerchiamo di capire cosa vuol dire dimagrire, e soprattutto come si fa. L’obiettivo è: bruciare i grassi. Cioè? Quando il nostro organismo ha bisogno di energia, si può servire o degli zuccheri o dei grassi. Inizialmente utilizza il glicogeno, perché è molto più facilmente reperibile e si trova già dove serve, nei muscoli e nel sangue.
Il glicogeno però non ha scorte infinite, e quando lo sforzo inizia ad essere maggiore o prolungato, il corpo mette in atto una strategia diversa, ovvero utilizza come carburante i grassi. Per innescare questo meccanismo, bisogna arrivare ad una soglia di attività fisica abbastanza elevata, aumentando così la nostra frequenza cardiaca.
Andando nella pratica, dopo circa un’ora di camminata a ritmo sostenuto (6/7 km/h), il nostro corpo inizierà a bruciare le riserve di grasso: da quel momento in poi, stiamo dimagrendo! Nella corsa, questo accade molto prima, proprio perché l’intensità dell’esercizio è sensibilmente maggiore.
Attenzione però: qualunque sia l’attività scelta, ricordatevi di fare SEMPRE un piccolo riscaldamento. Nel caso della corsa è meglio partire a ritmo blando e poi aumentare progressivamente. Idem per la camminata, per intenderci si parte con un’andatura da passeggiata e si continua poi con un ritmo sostenuto costante.
Fondamentale è anche lo stretching. I muscoli tendono a contrarsi dopo uno sforzo fisico, perciò dobbiamo fare in modo di mantenerli elastici per non incorrere in stiramenti, strappi; anche il tipico mal di schiena spesso dipende dal mancato allungamento dei muscoli. Con 10-15 minuti al giorno, puoi risparmiare dolore, tempo, ed eventuale denaro per le riabilitazioni.
Quindi: se faccio attività tutti i giorni, seguendo i consigli di riscaldamento e stretching, dimagrisco e non mi faccio male?
No, sei a buon punto ma mancano alcuni passi fondamentali.
Innanzitutto, quando si esagera con gli sforzi, soprattutto quando non si è abituati, non c’è riscaldamento o stretching che tenga: il corpo ne risentirà. Il consiglio è perciò di iniziare con 2/3 allenamenti settimanali ed eventualmente aumentare quando avvertiremo meno sforzo. L’ideale secondo alcuni studi è di rimanere intorno alle due ore settimanali di corsa per avere buoni risultati.
Inoltre è ovvio che un obiettivo come la perdita di peso è legato a doppio filo ad un’ottima alimentazione, in termini di qualità e quantità.
Rivolgersi ad un nutrizionista esperto è l’ideale; chi invece punta sull’autogestione si abituerà a leggere le informazioni nutrizionali, riportate per legge su tutti i prodotti. Ricordiamoci che l’alimentazione deve essere accompagnata da uno stile di vita sobrio ed equilibrato. Le bevande alcoliche oltre ad essere ad alto contenuto calorico, attivano anche un processo di disidratazione, andando così a indebolire il muscolo.
Lo stesso discorso vale per il sonno: se dormiamo poco, il nostro corpo che ha subito uno sforzo fisico, non recupera adeguatamente: è come intraprendere un viaggio con l'auto in riserva, prima o poi ci fermiamo!
Queste informazioni si trovano alla fine per un semplice motivo: perché vengano ricordate meglio. A buon intenditore, poche parole.