Sebbene oltre ai fornelli ci sia di più, il piano cottura rappresenta il punto di forza delle nostre cucine. A gas o a induzione, in questo articolo proviamo a vedere cosa distingue queste due tipologie di cucina, e quali fattori considerare per una buona scelta.
A differenza di un fornello tradizionale – dove un combustibile (gas, gpl, metano) viene incendiato per sprigionare calore –, un piano cottura a induzione funziona in maniera più complicata. Sotto al piano in vetroceramica si trovano delle speciali bobine che generano un campo elettromagnetico che si trasferisce direttamente alle pentole e si trasforma in calore. Arrivando in maniera diretta, riduce così le dispersioni termiche e lo spreco energetico. Dal punto di vista ambientale, il piano cottura a induzione non crea nessun tipo di emissione durante l'utilizzo, così da non generare inquinamento né indoor né outdoor. Il suo uso può essere inoltre del tutto a impatto zero se l’energia elettrica impiegata deriva da fonti rinnovabili come pannelli fotovoltaici.
Riassumendone i vantaggi, possiamo dire che un piano a induzione assicura maggiori:
Sebbene possa sembrare una soluzione più sicura vista l’assenza di fughe di gas o fiamme libere, l’induzione presenta comunque degli svantaggi che potrebbero tenerti legato alla tua tradizionale cucina a gas.
Primo fra tutti il costo d’acquisto, nettamente superiore rispetto a quello di un fornello comune. A seguire c’è anche l’obbligo di utilizzare solo pentolame specifico per i fornelli a induzione: pentole in ghisa e diversi tipi di acciaio (smaltato e inox) sono le uniche munite di un fondo ferroso che permette la corretta conduzione di calore.