Dalle Alpi alla Sicilia, quanta varietà

Non solo presepi, doni e Babbi Natale. La nostra Penisola è ricca di tradizioni per le feste di Natale, dai menu ai dolci fino ai diversi modi per celebrare la Notte Santa. Che vivono tutt'oggi.

Il torrone
Sapete qual è l’origine del torrone, il dolce tipico di Cremona? Troviamo le prime testimonianze presso il popolo arabo, che poi lo esportò nella zona mediterranea, in particolare Spagna e Italia.
Da noi, le prime tracce parlano della sua comparsa nel XVI secolo. Secondo la leggenda sembra che questo dolce fu prodotto per la prima volta verso la fine del 1441, in onore al banchetto di nozze di Francesco Sforza e Bianca Maria Visconti celebrato nella città lombarda. A cosa deve il suo particolare nome? Alla originaria forma, poiché venne realizzato secondo la forma del Torrazzo, ossia il campanile vicino al Duomo di Cremona.

Il ceppo di Natale
In Liguria e in Abruzzo non si allestisce nél’albero né il presepe, ma un semplice ceppo. Un pezzo di legno che, opportunamente addobbato, per tradizione si mette a bruciare la notte santa. In alcuni paesi, prima di consegnarlo alle fiamme, il ceppo diventa protagonista di manifestazioni e rappresentazioni folcloristiche.

Gli zampognari
La zampogna è uno strumento di origine antichissima, forse già conosciuto dai Sanniti e utilizzato dai Romani, oggi legato ai riti del Natale. Il piccolo paese di Scapoli (Isernia) è considerato la capitale italiana delle zampogne perché qui gli strumenti si fabbricano e si suonano da tantissimi anni. Da non perdere il Festival Internazionale della zampogna, che si svolge l’ultima settimana di luglio a Scapoli, con performance e concerti che richiamano visitatori da tutta Europa.

Santa Lucia
Suona il campanello e i piccoli corrono alla finestra. È il segnale che è passata dalla loro casa Lucia con il suo carrettino tirato dall’asinello. Non è Babbo Natale, ma l’amata santa che ancora oggi porta i doni ai piccoli delle province ìdi Brescia, Bergamo, Udine, Cremona, Lodi, Mantova, Piacenza, Parma, Verona e Reggio Emilia, oltre che in Trentino.

Il capitone
In tutto il Centro-sud a dominare le tavole natalizie è il capitone marinato. In passato, infatti, si credeva che questo piatto fosse propiziatorio per il nuovo anno, in quanto in grado di allontanare il male. È molto semplice da preparare: va pulito, spellato e tagliato in pezzi e poi messo in un tegame bagnato con olio e aceto, alloro e cipolle a fettine sottili, poi cotto per mezz’ora e lasciato infine marinare per 48 ore.