Insieme agli immancabili del soffritto e all’erba cipollina, il porro rientra nella famiglia delle Liliaceae del genere Allium.
Dalle origini dell’ortaggio, attraverso alcuni incroci, sono state selezionate diverse varietà, tra le quali il più diffuso è il cosiddetto “porro comune”. Quello che matura e viene raccolto in questi mesi entra in molte ricette “riscaldanti”, come zuppe e vellutate.
Accompagna spesso altri alimenti per completare primi, secondi e anche contorni, perciò vengono spesso sottovalutati i benefici che è in grado di offrire.
Sicuramente non può rappresentare l’unico alimento dei nostri pasti, poiché è un prodotto ipocalorico: 100 grammi di porri freschi apportano circa 29 calorie. È infatti costituito per quasi il 90% di acqua.
È ricco di fibre e contiene tutti i minerali più importanti (come calcio, ferro, sodio e potassio), oltre a un gran numero di vitamine, sia liposolubili che idrosolubili (B e C). È invece scarso l’apporto proteico, così come la percentuale di grassi, solo 0.3%.
Sono grandi amici della digestione: stimolano la secrezione di succhi gastrici e favoriscono il transito intestinale. Hanno anche proprietà diuretiche e contengonoantiossidanti che, una volta convertite in allicina, aiutano a ridurre il colesterolo, abbassare pressione e la formazione dei coaguli di piastrine.
Il discreto contenuto di calcio è utile per la salute di denti e ossa, il potassio invece favorisce il funzionamento delle arterie. Tali caratteristiche sono però più accentuate in altri alimenti: l’assunzione di porri è rilevante soprattutto per la digestione.
Le diverse varietà di porro di cui si accennava permettono di avere a disposizione il prezioso ortaggio praticamente per tutto l’anno.
Il clima non è un fattore decisivo, ma per maturare necessita di terreni rocciosi, drenanti e sabbiosi. I luoghi ideali dove cresce rigoglioso sono infatti le zone vicino allecoste.
Si racconta che circa 2000 anni fa l’imperatore Nerone usasse mangiare porri per conservare una bella voce. Le origini dell’ortaggio sembrano però risalire a molto tempo prima, poiché si dice che fosse uno dei cibi più consumati dagli Egizi durante la costruzione delle piramidi. La piramide di Giza, una delle meraviglie del mondo, è stata infatti terminata intorno al 2400 a.C.
I porri sono citati in diversi scritti classici: Plinio ad esempio affermava che, mangiati crudi, giovassero alla voce, al piacere sessuale e al sonno.
In passato era molto diffusa la credenza che i porri aumentassero la fecondità delle donne e la produzione di latte materno.
Plinio li consigliava in una crema d’orzo, Durante cotti con le mele, Nerone li mangiava crudi con un filo d’olio. Di sicuro venivano abbinati a tanti altri cibi, come accade oggi.
Come ingrediente principale è perfetto nelle zuppe e nelle vellutate: una delle migliori è la vellutata di porri e patate. Per 4 persone saranno sufficienti 4 patate e circa 700 grammi di porri, un po’ di brodo vegetale e condimenti a piacimento. È un piatto leggerissimo e dal sapore dolce e delicato.
Non basta per la cena? Allora con i porri rimanenti si può decidere tra un risotto di porri e speck, zucchine o pancetta, una sfiziosa torta salata (detta quiche) con i salumi preferiti, ma anche una semplicissima frittata a base di porri da fare in 5 minuti.
Sono tante anche le idee per i secondi: si possono aggiungere a uova e carne macinata per formare delle sfiziose polpette, oppure i porri possono diventare il ripieno perfetto di una carne morbida, come i tagli del maiale. Sono ottimi anche a fianco del pesce, ad esempio all’interno di merluzzo, orata o branzino al cartoccio.
Rimaniamo sul classico, ma includiamo il leggero ortaggio? Si può affiancare ai famosi parenti aglio e cipolla in un ricco soffritto per la preparazione di qualsiasi tipo di sugo: aumenteranno gusto e benefici!