Con il termine “cani primitivi” si intendono quegli animali che hanno preservato caratteristiche comportamentali e istintuali tipiche della preistoria, era in cui il cane ha iniziato ad avvicinarsi all’uomo. In quest’epoca il cane era tutt’altro che un animale da compagnia, ma rappresentava un valido aiuto nelle attività di caccia, pesca e protezione del proprio insediamento. Dal punto di vista morfologico, il cane primitivo sembra essere simile a quelli raffigurati nei dipinti rupestri: slanciato e magro, agile e scattante.
La Federazione cinologica internazionale (F.C.I) classifica come cani primitivi i cani nordici (da slitta e da caccia, gli addomesticabili), alcuni altri cani con morfologia simile di origine asiatica oppure ancora nord-europea (detti Spitz), e altri cani somiglianti ai primi esemplari addomesticati dall’uomo.
I tratti caratteriali distintivi del cane primitivo sono l’indipendenza e la selvaticità, caratteristica che rende difficile il processo di addestramento. Questi cani sono tuttora utilizzati nell’ambito della caccia (sportiva e non) per via del forte istinto predatorio che li contraddistingue.
Le prime testimonianze risalgono a 5000 anni fa, quando il basenji era uno dei cani raffigurati sui muri delle piramidi egizie insieme ad altri esemplari primitivi quali segugi e levrieri. La sua costituzione leggera, l’ossatura fine e l’aspetto nel complesso aristocratico, lo rendono un cane aggraziato e dalla figura armonica. È uno di quegli animali che vivono al fianco dell’uomo ma non completamente addomesticati. I suoi comportamenti sono spesso simili a quelli di un gatto, curioso, intelligente ma molto indipendente e diffidente verso gli estranei.
Il cane-simbolo di Malta ha questo nome per via della somiglianza con i cani che accompagnavano i faraoni nell’antichità. Si tratta di animali facenti parte della famiglia dei levrieri, famosi per la loro sensibilità e indole socievole nei confronti della famiglia di cui diventano membri. Malgrado la generale difficoltà nell’addestrarli, la loro corporatura agile e snella li rende perfetti per diverse attività sportive canine.
II Cirneco vivrebbe in Sicilia dalle epoche più remote. Guardando agli altri cani dell’area mediterranea, si deduce che il Cirneco sia imparentato con gli esemplari da caccia allevati in età faraonica nella valle del Nilo, e approdati in Sicilia grazie ai fenici. È un cane dalle forme eleganti e slanciate, che non entrano però in contrasto con la robustezza che lo caratterizza come ottimo cane da lavoro. In grado di muoversi senza difficoltà sui terreni aspri e accidentati di origine vulcanica, il cirneco (come anche altri cani originari dell’africa settentrionale) era in passato molto utilizzato per la caccia al coniglio selvatico.