Sarebbe un sacrilegio affermare che è più buono di quello fatto in casa dalla nonna, ma quanto è comodo il dado da brodo? Riesce a insaporire praticamente ogni tipo di piatto esi conserva a temperatura ambiente, quindi non “ruba” neanche spazio in frigo. Da dove viene?
Come la passata di pomodoro, anche il dado nasce per esigenze militari. Nei primi anni dell’800, alla fine della Rivoluzione Francese, Antoine-Auguste Parmentierpropose di sfamare i soldati con patate e estratti di carne. L'idea fu in parte respinta, per essere poi ripresa qualche anno più avantidal chimico tedesco Justus von Liebig, il quale riuscì a mettere in piedi una produzione industriale di estratti di carne. Il tedesco è infatti considerato l’inventore dei dadi da brodo. Con il tempo la ricetta è stata rivisitata e i metodi di produzione sono stati applicati anche alla variante vegetale.
In Italia il dado da brodo entrò nelle case tra le due guerre mondiali, grazie alle sue tre principali qualità: era economico, pratico e facilmente conservabile.
Rientra nellacategoria dei condimenti, in realtà contiene in linea di massima gli stessi ingredienti del brodo fatto in casa.Può essere completamente “vegetale”, a base di carne bovina (“di carne”), ma anche un mix dei primi due (il“classico”) oppure di pollo (solitamente definito“dado delicato”).
Il più economico e diffuso è ildado a cubetti, tuttavia è acquistabile anche in altri formati:gelatina, la più costosa, oppurein forma granulata, facile da dosare con il cucchiaino.
L’ingrediente principale dei dadi è il sale (più del 50%), fondamentale per una lunga conservazione del prodotto. Ogni produttore ha la propria ricetta, tuttavia in linea generale gli ingredienti del dado possono essere verdure, estratti di carne, funghi, estratto di lievito, aromi e conservanti.
Il principale oggetto di discussione intorno a tale condimento è ilglutammato di sodio. Si rimanda a unprecedente articolo, in cui si parla di questa molecola. Bisogna comunque ricordare chela comunità scientifica non ritiene il glutammato di sodio un alimento genotossico né tantomeno cancerogeno.
Come per qualsiasi additivo,l’Efsa(Autorità europea per la sicurezza alimentare) neha fissato un limite di consumo:30mg di glutammato per ogni chilogrammo corporeo. In sostanza una persona che pesa 70kg può assumerne al massimo 2,1 grammi al giorno: più o meno il contenuto di un intero dado da 10g.
Un altro aspetto dell'etichetta che preoccupa alcuni consumatori è la componente grassa: 100g di dado classico (a base di carne) contengono circa 30g di grassi, ma se consideriamo che un singolo dado ne pesa 10, possiamo facilmente ridimensionare il problema.
C'è chi invece decanta le virtù del brodo di carne, poiché ricco di collagene e utile per mantenere una pelle giovane. Si tratta aihnoi di un falso mito, dal momento che assumere più collagene non porta la pelle a sintetizzarne di più. Vale quindi lo stesso discorso che abbiamo fatto per gli integratori in questo articolo.
Chi invece trova il brodo vegetale un buon sistema per far mangiare la verdura ai bambini rischia di commettere un grosso errore: il brodo non sostituisce una delle 5 porzioni di frutta e verdura che dovremmo consumare ogni giornoP possiamo usarne una piccola quantità per insaporire le nostre verdure, ma senza esagerare.
C'è infatti un ingrediente che dovrebbe effettivamente attirare la nostra attenzione ed è il sale. Tra quello naturalmente contenuto negli alimenti e quello che aggiungiamo ai nostri piatti, il sodio abbonda nelle nostre diete ed è un notevole fattore di rischio cardiovascolare. L'OMS consiglia di tenere l'apporto di sodio sotto ai 2g giornalieri, equivalenti a 5g di sale da cucina (un cucchiaino circa). Più o meno quelli contenuti in un dado.
Se le confezioni consigliano di utilizzare un dado per mezzo litro di brodo, atteniamoci alla ricetta e, se vogliamo diluirla un po' di più, tanto meglio per la nostra salute.
Un minestrone di verdure raggiunge un sapore unico con qualche mestolo di brodo, di carne o vegetale.
Preparare un risotto senza pentola a pressione può richiedere un bel po' di tempo; perché affannarci a preparare anche il brodo se possiamo usare un dado? In più ci permetterà di risparmiare su altri condimenti: il risotto avrà già tutto il sapore di cui abbiamo bisogno. Guarda qui la ricetta di un risotto buonissimo.
Le lenticchie del Capodanno? Per la ricetta tradizionale basterebbero acqua bollente, aglio e sale, ma con un tocco di dado la cremosità è assicurata.