Il re delle Alpi

Uno scalatore nato, la mascotte di uno dei parchi più grandi d’Italia e persino un “relitto glaciale”: scopri in questo articolo qualche curiosità sullo stambecco.

Vedendolo arrancare nella neve con andatura incerta, qualcuno potrebbe domandarsi come lo si possa considerare il Re delle Alpi. Questo perché lo stambecco, a causa della conformazione dello zoccolo e del suo peso non indifferente, sprofonda nella neve, risultando goffo come un Albatros quando non è in volo. Ma per ricredersi basta guardarlo mentre si inerpica agilmente lungo i crinali delle montagne: grazie agli unghioni divaricabili delle 4 zampe, questo ungulato mostra le sue incredibili capacità.

Lo stambecco condivide molte abitudini e caratteristiche con il cervo, un animale di cui abbiamo già parlato in uno degli articoli precedenti. Come i cervi, nemmeno gli stambecchi vanno in letargo ma rallentano i propri battiti cardiaci e infoltiscono il mantello per sopportare le rigide temperature invernali. La muta estiva avviene tra maggio e giugno, quando il pelo si alleggerisce per adattarsi a temperature più elevate. Poiché la sua alimentazione invernale è scarsa, durante l’estate arriva a cibarsi di 15-20 kg di vegetali fra erbe, bacche e licheni, accumulando quantità di grasso e proteine tali da sopportare l’inverno.

Amori a distanza

Ad eccezione della stagione dell’accoppiamento (tra metà dicembre e metà gennaio), le femmine vivono sempre lontane dai maschi. Per distinguerle si può guardare alla stazza e alle corna: quelle del maschio risultano infatti più bitorzolute. A differenza del palco del cervo, le corna degli stambecchi sono perenni e crescono di anno in anno su un supporto osseo detto cavicchia. Contando i solchi su di esse, dati dall’arresto della crescita annuale, si può determinare l’età di un esemplare.

Un relitto glaciale

Con il termine "specie relitta" si identificano le specie che sopravvivono in aree molto limitate rispetto al loro habitat originario, come lo stambecco oggi. Questo animale è comparso in Europa durante l’ultima grande glaciazione – quella di Riss – più di 200 mila anni fa, ed è rimasto confinato nelle zone montuose più elevate dove il clima è più simile a quello dell’era della sua espansione.

Mascotte del Gran Paradiso

Il parco nazionale più antico d’Italia (istituito nel 1922) è la residenza prediletta degli stambecchi per via delle condizioni climatiche. Sebbene abbiano rischiato l'estinzione alla fine del 1800, la loro presenza nel parco non ha mai subito interruzioni. Le concentrazioni maggiori di stambecchi si registrano durante l'estate nelle valli di Cogne e Valsavarenche, dove gli esemplari arrivano per cibarsi di erba novella: una vera primizia!