Incensi

Nel nostro immaginario l’Oriente ha questo odore: di spezie e di incenso. Scopriamo cos’è e quali usi ha oltre a quello di profumare la casa!

Quando parliamo di incenso, ci riferiamo a una resina oleosa estratta dalla boswellia, una pianta capace di vivere in zone molto aride e perciò diffusa in India, Pakistan, nei Paesi dell’Africa orientale e in quelli arabi. L’incenso viene estratto dal tronco della pianta in maniera naturale non appena lascia fuoriuscire la resina dalla corteccia, oppure incidendo leggermente quest’ultima. Le varietà arboree più comunemente usate per l’estrazione dell’incenso sono Boswellia sacra e Boswellia papyrifera. Ogni pianta produce una particolare varietà di resina, che andrà selezionata in base alla grandezza dei grani, il colore e il grado di purezza.

A differenza delle resine balsamiche come mirra, benzoino, galbano e storace, l’incenso deriva da una resina gommosa. Per distinguerlo al meglio, in inglese prende il nome di frankincense. Come per le altre oleoresine, il suo odore molto intenso ed aromatico viene solitamente attivato tramite la combustione.

Riti, profumi e non solo

Nell’antichità l’incenso veniva bruciato anticamente per scopi rituali, durante le cerimonie religiose. Si pensava che il fumo prodotto inducesse uno stato favorevole alla meditazione e alla preghiera. Per le sue rinomate proprietà terapeutiche e antibatteriche, gli Egizi usavano l’incenso come unguento da spalmare su escoriazioni e ferite. Insieme alla mirra, l’incenso poteva trovare impiego durante l’imbalsamazione. L’incenso era inoltre ampiamente commerciato, dal Mediterraneo fino alla Penisola Arabica, lungo un tratto chiamato, non a caso, la Via dell’Incenso, usato anche per il trasporto di merci varie, spezie, cereali e pietre preziose.

Oggi, visto il suo particolare e intenso aroma, l’incenso è molto usato per profumare gli ambienti. Ma presso le popolazioni arabe e secondo la medicina ayurvedica viene comunemente utilizzato come espettorante e antisettico. Come anticipato, l’incenso può essere attivato per combustione (processo per sprigionare i fumi sprigionati e purificare l’ambiente) oppure si può ricorrere all’uso dell’olio essenziale. L’olio essenziale di incenso può essere impiegato nel trattamento di numerose problematiche che riguardano la pelle: pare aiutare la cicatrizzazione di ferite e, per le sue proprietà astringenti, a restringere i pori dilatati.