Kebab o Kebap?

Un gustoso arcano che tenteremo di svelare in questo articolo!

Quando si parla di street food, molti pensano subito a un succulento hamburger, ma c’è anche chi immagina di addentare un gustoso kebab. Come si compone questo particolare piatto e perché spesso lo sentiamo chiamare kebap?

Per chi non lo sapesse, il kebab è una preparazione a base di carne tipica della cucina turca e mediorientale. In Europa la versione più famosa è sicuramente il döner kebab, fatto di carne di agnello o pollo. Posta su uno spiedo rotante molto grande, la carne viene cotta lentamente, abbrustolendosi all’esterno ma rimanendo tenera e umida all’interno. Una volta pronto, il kebab può essere affettato e usato per farcire un panino azzimo da passeggio, insieme a insalata e varie salse; oppure può essere servito su un piatto accompagnato da yogurt, peperoni arrostiti, pomodori al forno, bulgur e burro fuso.

Il termine kebab significa letteralmente “carne arrostita” e, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, è di origine araba, non turca. In Turchia, infatti, la parola usata per indicare questo piatto è kebap. Poiché gli ingredienti usati non sembrano variare troppo da paese a paese, la differenza tra i due termini pare essere determinata solo dall’area geografica di provenienza. Ecco che se andrai in Turchia ordinerai probabilmente un kebap, mentre in India, Pakistan e Iran la dicitura più frequente sarà kebab.

Mistero risolto quindi? Non proprio, perché se abbiamo imparato che kebab e kebap identificano la stessa carne allo spiedo, le due parole possono essere usate per indicare due varianti di un’unica ricetta. Guardiamo alle innumerevoli varietà di questa pietanza, diverse soprattutto per aspetto e sapore. A seconda del metodo di cottura (allo spiedo o alla griglia), dei condimenti usati e del contorno scelto, il kebab è in grado di trasformarsi di volta in volta in una pietanza nuova, che fonde tradizione e originalità!