Pandoro o panettone? Ogni Natale l'Italia si divide sulla questione dei canditi, tanto che qualcuno si lancia in goliardiche e scherzose invettive contro gli estimatori dell'uvetta o i fan dello zucchero a velo.
Si tratta di due dolci diversi, ma accomunati da una lunghissima lievitazione che avviene in due o più fasi (fino a 5!). Scopriamoli un po' più da vicino: allacciamo i camici e prendiamo i microscopi!
Non abbiamo ancora affondato la punta del coltello nell'impasto e abbiamo già l'acquolina: gli aromi del pandoro e del panettone stanno solleticando i recettori del nostro naso portandoci profumi di burro, vaniglia e agrumi. Responsabili di questi odori sono le molecole volatili contenute negli ingredienti dei dolci: diacetile per l'aroma di burro, vanillina per quello di vaniglia e limonene per quello di agrumi, che proviene ovviamente dai canditi del panettone.
I grandi lievitati natalizi attraversano diverse fasi di lievitazione, durante le quali l'impasto si arricchisce di gas e aumenta di volume. Tutto inizia dalla pasta madre, una miscela di acqua e farina di frumento dove alcuni ceppi di batteri e funghi (batteri lattici e saccaromiceti) si cibano degli zuccheri della farina e li trasformano in etanolo, acido lattico, diacetile e anidride carbonica. Quest'ultima, cercando di risalire verso l'esterno, rimane intrappolata dalla maglia glutinica dell'impasto e forma tante bollicine che costituiranno poi l'alveolatura del dolce.
Durante la fermentazione, il pasticciere o l'artigiano devono monitorare anche la temperatura e l'umidità dell'ambiente, che influenzano l'attività dei lieviti.
Nella prima fase della cottura l'impasto aumenterà ulteriormente di volume, poiché le bollicine di CO2 tenderanno ad espandersi. La superficie del dolce assumerà un colore dorato, dato dalla reazione di Maillard.
Dopo la cottura, per evitare che la parte superiore del dolce collassi, è necessario che i dolci siano capovolti. Quando l'acqua sarà evaporata e i grassi si saranno solidificati con l'abbassamento della temperatura, la struttura sarà più stabile e il lievitato potrà essere rimesso "in piedi".
Pandori e panettoni artigianali si conservano per diversi giorni grazie alla glicerina prodotta dai lieviti durante la fermentazione. Questa ostacola la formazione di muffe e rende l'impasto più soffice. Nel caso del pandoro, la maggiore quantità di burro contribuisce a preservare la morbidezza della fetta, mentre nel panettone l'uvetta e i canditi mantengono l'idratazione grazie al naturale contenuto di zucchero invertito.
Cos'è lo zucchero invertito? Si tratta semplicemente di saccarosio che è stato in parte o del tutto scisso in glucosio e fruttosio: questo accade grazie a specifici enzimi o quando facciamo bollire lo zucchero con una componente acida quando prepariamo una marmellata o, appunto, la frutta candita.
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