La città dei musei

Arroccata sui monti Iblei sorge Chiaramonte Gulfi, un piccolo comune della provincia di Ragusa, rinomato per la produzione d’olio ma anche per le bellezze storico-architettoniche che custodisce. Chiaramonte è spesso citata come “la città dei musei”, per via della grande quantità di edifici destinati a custodire quadri e abiti d’epoca, oltra a cimeli storico-militari. Palazzo Montesano, nel cuore della cittadina siciliana, è uno di questi. Questo edificio settecentesco è destinato alla salvaguardia di reperti preziosissimi, alcuni di loro unici nel loro genere e fortemente legati al patrimonio storico-culturale della terra da cui provengono.

Casa museo liberty

Unica nel suo genere, questa casa museo raccoglie oggetti preziosi realizzati da artisti come Renè Lalique, Legras, Calderoni e si completa nell’arredo con mobili d’epoca.

Ogni pezzo è mostrato nella sua naturale ambientazione, affinché traspaiano il vissuto e la storia di tutti gli oggetti collezionati.

Museo di cimeli storico-militari

La raccolta di Emanuele Gulino, collezionista di fama nazionale, supera i mille reperti, su vicende che hanno interessato la storia militare italiana degli ultimi due secoli.

I cimeli custoditi abbracciano momenti tragici ed eroici vissuti dai soldati italiani nelle trincee del Carso o sui campi di battaglia d'Africa, della Grecia, della Russia. La serie espositiva della raccolta è dominata da costumi e copricapo militari di varie generazioni e stati.

Museo Ornitologico

I reperti collezionati dai fratelli Paolo e Giuseppe Azzara sono oltre 600 esemplari, alcuni rari e significativi per l'ornitologia siciliana, altri rarissimi per l'Italia e alcuni addirittura estinti a livello nazionale. Fra i pezzi da ammirare spicca il Corvo imperiale con altri Corvi comuni, assieme alla Ghiandaia e alla Gazza.

Gli esemplari esposti sono così ben conservati che sembrano rivivere fra le sale del palazzo.

Museo degli strumenti etnico-musicali

Un caratteristico planisfero colorato – ricco di riferimenti etnici – accoglie il visitatore e gli trasmette la radice simbolicamente planetaria del museo. Questo contiene ben 600 strumenti musicali provenienti da tutte le parti del mondo, raccolti grazie al modicano Duccio Belgiorno.

Si tratta di reperti rari, a volte unici, di manifattura e origine alquanto originale.

Museo dell'Olio

Ben sette sale del palazzo sono dedicate alla raccolta di svariati strumenti di tecnologia impiegati nell’estrazione dell'olio di oliva. Una pressa del 1614, una mola in pietra, giare, strumenti di misura dell’olio e cento e cento utensili e suppellettili vari. Oggetti di uso comune ma anche vere e proprie “reliquie”, come un cafiso in ferro e una pressa idromeccanica dei primi del Novecento.

È in questo museo che viene ritratto il cuore dell'antica civiltà contadina, in quel mitico tempo della memoria che si dipana davanti al visitatore con le sue ingegnosità e le sue miserie.

Pinacoteca Giovanni De Vita

Prende nome dall’artista che decise di donare le sue opere alla comunità chiaramontana. Una serie di creazioni pervase da cromie calde e carezzevoli, su sfondi spesso impressionistici ma sempre avvolgenti. Nei suoi dipinti prevalgono le tecniche della tempera e dell'acquerello, nonostante ci siano opere realizzate a olio. Le opere esposte sono segno di una produzione con una tenue ma chiara identità territoriale, ricorrente in tanta pittura che sveli inequivocabili “debiti” iblei.