La gestione dell'idrogeno

Le potenzialità dell’idrogeno non sono più un mistero, così come la volontà di molti Stati di renderlo la prima fonte di energia in diversi settori.

La sfida del mondo intero è “decarbonizzare” completamente l’energia, per porre fine all’emissione di gas tossici e pericolosi per il futuro del Pianeta. Negli scorsi mesi c’è stata una forte accelerazione nelle proposte di piani, che prevedono un enorme aumento della produzione di idrogeno cosiddetto “green”.

Unione Europea

Nel corso della EU Hydrogen Week (la settimana europea dell’idrogeno), tenutasi dal 23 al 27 Novembre 2020, è nata in Europa la “Coalizione dell’idrogeno rinnovabile” (Renewable Hydrogen Coalition). Le due grandi associazioni attive in campo ambientale WindEurope e SolarPower Europe si sono infatti unite per un obiettivo comune, già annunciato in precedenza dai vertici dell’UE: produrre 10 milioni di tonnellate di idrogeno verde entro il 2030.

Secondo gli amministratori delle due istituzioni ciò è possibile anche prima di quella data, con un intervento preciso sul piano economico e con l’aiuto delle politiche nazionali.

In particolare, ci sarebbe bisogno di abbattere i costi di produzione attraverso pesanti investimenti (si stima il bisogno di circa 700 miliardi di euro), e tramite la creazione di “mercati guida”, ovvero delle filiere che utilizzano esclusivamente idrogeno per determinati prodotti.

La nuova Coalizione si è detta pronta a sostenere l’Unione Europea attraverso consulenze e input importanti per la gestione, per raggiungere il secondo grande obiettivo fissato nel vecchio continente: decarbonizzare tutti i settori dell’economia entro il 2050.

Gli USA

Anche negli Stati Uniti nel mese di Novembre è stato pubblicato l’Hydrogen Program Plan. Mentre l’UE ha già individuato le azioni concrete da compiere, gli Americani sono convinti che i primi interventi vadano fatti sulla ricerca e lo sviluppo, ambiti che permetteranno poi di intervenire sul mercato.

Il primo obiettivo fissato è l’abbassamento dei costi di produzione: oggi per produrre un chilo di idrogeno green si spendono circa 6 dollari, l’America vuole scendere sotto i 2 dollari per l’idrogeno destinato ai trasporti e sotto 1 dollaro per quello dedicato al funzionamento delle industrie.

Il Giappone in testa

Diventare la prima società a idrogeno al mondo: questa la sfida del Giappone lanciata già negli scorsi anni.

Il 14 ottobre 2020 è stato presentato il piano per ridurre drasticamente le emissioni di carbonio. Per riuscirci si punta proprio su un massiccio utilizzo di idrogeno sia nel settore dei trasporti, sia in quello energetico, che nel riscaldamento.

Il progetto è ben avviato, e il primo strumento sarà utilizzabile già da quest’anno. Si tratta di una grossa imbarcazione in grado di trasportare idrogeno liquido via mare. La prima spedizione partirà dall’Australia verso il Paese nipponico.

La strategia nazionale dell’idrogeno era stata presentata già nel 2017 e prevedeva l’utilizzo di ingenti somme pubbliche. Per quest’anno è stato annunciato un aumento del budget statale dedicato all’idrogeno del 20%, per un totale di 800 milioni di dollari investiti nel 2021.

Obiettivo a breve termine è rendere l’idrogeno commercialmente accessibile entro il 2030. Gli analisti affermano inoltre che il Giappone potrà essere valutato a breve, poiché è già in atto una conversione all’idrogeno in più centrali che producono energia.