La Sicilia dei Templari

Alcune delle città siciliane custodiscono monumenti e resti dell’ordine religioso-militare fondato nel XII secolo. Curioso di scoprirle?

Un convento, una chiesa, un oratorio e due cortili. Il complesso di Santa Maria della Croce è uno dei più antichi resti templari rinvenuti a Scicli, una delle città siciliane che, con i loro monumenti, testimoniano la presenza di questi antichi cavalieri sull’isola.

Non si sa di preciso quando l’antico ordine religioso-militare si insediò in Italia, ma uno dei primi territori dove si stanziarono i cavalieri templari fu il Regno di Sicilia. La scelta fu dettata dalla posizione geografica che lo rendeva un importante crocevia tra Occidente e Oriente. I suoi porti erano dei veri e propri capisaldi per il traffico marittimo, militare e mercantile da e per la Terra Santa.

Probabilmente i primi cavalieri dell’Ordine arrivarono sull’isola prima del 9 gennaio 1144, quando papa Celestino II sollecitò i prelati a proteggere e sostenere gli stanziamenti templari già presenti sul territorio. L'espansione dell'Ordine avvenne secondo una logica ben precisa, stanziandosi prima presso le località costiere e spostandosi via via nell'entroterra. Importanti segni della presenza templare in Sicilia si trovano in centri tutt’ora portuali come Trapani, Messina e Catania, ma anche nella zona del Val di Noto, nelle città di Modica e Scicli.

San Giovanni Battista del Tempio, Trapani

La chiesa fu intitolata a Sant'Agostino nel 1312, dopo la sospensione dei Templari e la concessione da parte di Federico III agli Agostiniani. I simboli che legano l’edificio all’ordine sono però ancora ben visibili. Particolarmente interessante è il rosone, scandito da dodici colonnine che si espandono dall’anello centrale e dove è scolpito un Agnus Dei, simbolo riportato anche sui sigilli templari. Osservandolo meglio, si notano quattro trafori con fiori a otto petali che, uniti, formano una croce di Malta, altro simbolo dell’Ordine.

Chiesa di San Giacomo, Modica

L’edificio trecentesco sorge su un piccolo promontorio ed è dedicato a San Giacomo. Conosciuto con l’appellativo di matamoros, il Santo difendeva con fervore la sua terra e la sua fede dai musulmani. La sua figura era venerata in gran parte dell’Europa tardo medievale, soprattutto da ordini come quello Jacopeo, diffusosi in Sicilia dopo la conquista normanna. Il simbolo che collegherebbe questa chiesa al culto templare è una croce a quattro triangoli convergenti, ancora visibile malgrado le intemperie ne abbiano levigato i contorni.

Santa Maria della Rotonda, Catania

Gli studi condotti su questa chiesa farebbero incrociare la storia di Catania con quella dei Templari. Gli scavi archeologici del 2004 fatti nella parte antistante – adibita a necropoli – hanno rinvenuto alcuni resti umani non riconducibili alla popolazione della zona. Si tratterebbe infatti di uomini alti almeno un metro e settanta, probabilmente stranieri. Che fossero i famosi templari? Secondo le ricostruzioni storiche pare che Federico II di Svevia avesse affidato ai leggendari cavalieri una chiesa cristiana in territorio catanese, divenuta così un edificio di culto templare.