La valle più preziosa al mondo

Una bellissima testimonianza di architettura dorica, ma anche di civiltà, cultura e religione. La Valle dei Templi di Agrigento è una meraviglia senza tempo.

Uno dei principali simboli della Sicilia – gioiello architettonico che ha reso l’isola ancora più famosa –, la Valle dei Templi è il sito archeologico più vasto al mondo. I suoi 1300 ettari di estensione custodiscono meraviglie e curiosità che raccontano le origini di questo luogo così magico, scenario di eventi mondani e di storie passate.

Una città (quasi) perduta

I resti di templi, santuari e numerose necropoli corrispondono a quella che un tempo era la città di Akragas, l’attuale Agrigento, a circa 4 km dal sito archeologico. La città diventò in soli due secoli dalla sua fondazione nel 581 a.C., uno dei centri più popolati del mondo ellenico, famoso per il suo vigore artistico e culturale. Lo spettacolo che si può tuttora ammirare è dato dall’insieme di 10 templi in stile dorico, tutti parzialmente intatti e ciascuno dedicato a una divinità differente.

Giunone, Zeus, Olimpo, Efesto, Castore e Polluce, Asclepio e Demetra. L’ultimo tempio, dedicato alle dee Iside e Atena, sorge nel cuore della città di Agrigento, ma rimane comunque parte integrante del patrimonio storico della Valle. Come da usanza classica, tutti i templi della Valle sono rivolti a est, affinché le statue fossero sempre illuminate dal sole nascente.

Deturpati dai Cartaginesi nel 406 a.C, molti dei templi vennero successivamente restaurati dai Romani nel I d.C., rispettando lo stile in cui erano stati originariamente costruiti.

La struttura meglio conservata (nonché simbolo dello stesso sito archeologico) è il tempio della Concordia, costruito intorno al 440-30 a.C. Il suo attuale stato di conservazione è dovuto alla conversione in chiesa avvenuta intorno al VI sec a.C. Molti dettagli interni, come l’altare classico o la cella, vennero distrutti e adattati all’architettura tipica delle chiese cristiane. Ciò che permane del periodo antico sono delle iscrizioni in lingua latina ritrovate nei pressi del tempio. Sarà dunque vera l’ipotesi secondo cui il tempio prende il nome dal clima di cooperazione che regnava in questa zona fra Romani e gli Agrigentini?

Uno scenario d’altri templi

Ad arricchire un luogo già denso di storia c’erano anche le statue dei Telamoni, ora conservate presso il museo archeologico regionale di Agrigento. Queste sono sculture colossali, alte oltre 7 metri e uniche nel loro genere, che raffigurano Atlante nell’intento di sorreggere il cielo.

La cornice costituita dai templi e dai resti delle diverse necropoli rende la Valle il luogo ideale per ammirare veri e propri spettacoli naturali quali tramonti e albe. Ma anche per accogliere eventi internazionali come concerti e festival di musica jazz, un appuntamento che ha contribuito ad accrescere la fama della già rinomata città di Agrigento.

Nel 1997 la Valle dei templi è stata inserita fra i luoghi patrimonio dell’Unesco ma oggi, con la sua storia e i preziosi reperti che custodisce, il parco archeologico agrigentino può essere considerato una tra le più grandi e imponenti meraviglie architettoniche e paesaggistiche esistenti al mondo.