Le città più ecologiche d'Italia

Legambiente, Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore hanno pubblicato il 26esimo rapporto Ecosistema urbano: una classifica dei capoluoghi delle province italiane, basata sui criteri di sostenibilità ambientale.

Dalla ricerca emerge un’Italia dinamica, attenta alle nuove scelte urbanistiche, ai servizi di mobilità, alla progressiva restituzione di vie e piazze ai cittadini, all’impegno contro lo spreco alimentare, alla crescita degli spazi naturali. Ma una lettura d’insieme delle aree urbane restituisce anche emergenze, criticità e troppe performance ambientali scadenti o pessime, a cominciare dall’allarme smog o dal ciclo dei rifiuti.
Un aspetto interessante è che il divario tra nord e sud, o tra piccole e grandi città, non è accentuato come si potrebbe pensare: ai primi posti figurano infatti anche piccoli comuni dell'Italia meridionale e grandi città come Bologna. A fare la differenza sono la qualità di trasporti pubblici e infrastrutture e la solidità dell'ecosistema urbano, oltre che la valorizzazione di aree verdi e la qualità dell'aria.

I risultati

I parametri presi in considerazione sono 18, divisi in 5 macroaree: aria, acqua, rifiuti, mobilità e ambiente.

Al primo posto c’è Trento, seguita da Mantova (la campionessa dello scorso anno) e Bolzano, stabile al terzo posto. Catania all’ultimo posto (come l’anno scorso) con Siracusa e Vibo Valentia non valutate per mancanza di dati.

È interessante esaminare anche le classifiche relative ai singoli parametri.

Milano, Venezia e Trieste sono in cima per offerta e qualità del trasporto pubblico, mentre Benevento, Catanzaro e Isernia contano meno incidenti stradali.

Ferrara, Treviso e Mantova eccellono nella differenziata, mentre sono Potenza, Nuoro e Reggio Calabria a produrre meno rifiuti pro-capite.

Modena e Agrigento vantano circa 107 alberi ogni 100 abitanti, Matera 997 metri quadri di verde per abitante.

Padova è prima in classifica per utilizzo di energia solare termica, ma tragicamente ultima per qualità dell'aria, per la quale la situazione risultacriticaanche aRomaeTorino.

Uno sguardo sul futuro

L’ONU afferma che “è nelle città che la battaglia per lo sviluppo sostenibile si vince o si perde”.

Nelle aree urbane si concentra l’80% del PIL mondiale, si consuma il 75% dell’energia e si produce più della metà delle emissioni di gas serra. Nel 1950 c’erano nel mondo 80 città che superavano il milione di abitanti. Oggi sono 300, di cui 33 con oltre 10 milioni di residenti. La tendenza dunque è molto chiara: si stima che nel 2050 due terzi della popolazione mondiale vivrà nelle aree urbane.

Non abbiamo scelta: dobbiamo prenderci cura delle nostre città perché queste si prendano cura di noi!