Sono sempre di più le donne a supporto dell’ambiente: a dircelo sono i dati. Una prima conferma arriva dal “laboratorio” interculturale avviato da Birrificio Angelo Poretti a Expo 2015, dove ha realizzato oltre 400 interviste in collaborazione con AstraRicerche. Dall’indagine sembrerebbe che l’universo femminile (85%) sia più avanti rispetto a quello maschile (79%) in termini di sensibilità ambientale, mostrandosi concretamente disposto a scegliere e sostenere le marche più attente all’ambiente al momento della spesa. Il 72% delle intervistate (contro il 63% degli uomini) si è detta disposta anche a spendere un po' di più per acquistare i marchi green, evidenziando come il termine “ecologico” sia sinonimo di una scelta di valore consapevole e condivisa con la marca.
Ma oltre ad essere sensibili ai temi ambientali, le donne si dimostrano anche più attive rispetto agli uomini: partecipano a conferenze, si riuniscono in associazioni e finanziano varie iniziative ambientaliste. Uno studio Istat mostra che le donne attuano sempre più spesso comportamenti ecologici nella loro vita privata e domestica. Questo si traduce in una maggiore attenzione all’ambiente fisico e sociale che frequentano, e una maggiore inclinazione al comportamento pro-ambientale.
Una terza indagine, commissionata da Unilever ad Ales Market Resear, mostra come l’80% delle donne di età compresa fra i 35 e i 44 anni guarda alla difesa dell’ambiente come un atto fondamentale a garantire un futuro al loro pianeta e alle loro famiglie. Difendere l’ambiente si traduce nel compiere scelte oculate e responsabili tra le corsie dei supermercati. Il loro modo di fare la spesa sembra essere molto più pragmatico e, come dimostrano le ricerche, più consapevole in termini di salvaguardia ambientale. Tra i temi più cari al pubblico femminile, insieme alla provenienza dei prodotti alimentari, ci sono la riduzione dei consumi, dell’inquinamento e dello spreco delle risorse; la tutela e la qualità delle acque, la deforestazione e il cambiamento climatico.
Le ragioni di questa differenza non sono chiarissime, ma una delle ipotesi principali addita le scelte di marketing e i retaggi culturali. Le donne, che tutt'ora dedicano in media più tempo alle attività domestiche rispetto agli uomini, sono il principale target delle pubblicità di prodotti ecologici per la casa e per la tavola. Questo si rifletterebbe in una maggiore consapevolezza e partecipazione attiva da parte del pubblico femminile, che speriamo venga presto raggiunto dalla controparte maschile sia nella gestione della casa che nella lotta al cambiamento climatico.