La tradizione olivicola Umbra è tra le più antiche d'Italia. Non sappiamo per certo se a portare l'ulivo in quelle terre siano stati i Greci o gli Etruschi, ma già prima dell'arrivo dei Romani la città di Volsinio, l'attuale Orvieto, era tra le più potenti grazie al commercio di olio. I Romani stessi apprezzarono molto questo prodotto e ne incentivarono la produzione, ma dopo la caduta dell'Impero le campagne subirono un parziale abbandono: i nuovi popoli del Nord prediligevano i grassi animali nella loro alimentazione e l'olio era relegato principalmente alla funzione liturgica, in quanto alimentava le lampade votive e veniva usato per le unzioni.
La ripresa avvenne più avanti nel Medioevo, con l'estendersi del latifondo: le fonti attestano che i coloni e affittuari dei terreni erano obbligati a piantare un certo numero di ulivi ogni anno. Nel Rinascimento l'olio umbro torna ad essere popolare, per lo meno tra le classi abbienti, e il suo utilizzo compare in diversi ricettari sia come grasso da cottura che come condimento. Le campagne verdi dell'Umbria attirano l'ammirazione dei viaggiatori, che ne elogiano le colline fitte di olivi la cui fama giunge fino a noi.
L'apprezzamento dell'olio umbro dipende da diversi fattori, sia storici, come abbiamo visto, che ambientali. Le condizioni climatiche della regione, infatti, fanno sì he il tasso di acidità dell'olio sia molto limitato, mentre la permeabilità dei terreni collinari lascia penetrare le radici della pianta in profondità, assorbendo più minerali e nutrienti dal suolo. Il disciplinare dell'olio umbro DOP divide la regione in diverse zone, le cui caratteristiche determinano la scelta delle varietà di ulivo da utilizzare e le proprietà organolettiche del prodotto finito.
L'olio extravergine di oliva Umbria DOP Colli di Assisi-Spoleto i Tesori è prodotto dal Frantoio Bartolini, azienda a condizione familiare che dal 1850 gestisce i terreni collinari di Casale Tripozzo. La combinazione tra una tradizione secolare e l'adozione di tecnologie d'avanguardia permettono di ottenere un olio dalle ottime proprietà organolettiche, particolarmente ricco di polifenoli.
Parte del merito va indubbiamente agli ulivi della cultivar Moraiolo, caratterizzati da frutti piccoli e sferici dal caratteristico colore violaceo-nero una volta maturi. L'alta resa delle olive e l'adattabilità dell'albero ai terreni sabbiosi e alle basse temperature la rende tra le varietà più adottate sull'Appennino.
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