Mandarini, clementine e mandaranci si somigliano molto tra loro, ma è possibile notarne fin da subito delle significativedifferenze, a partire dall’aspetto fino alla consistenza della polpa e al suo sapore.
Iniziamo con analizzarne la forma. Guardiamo con attenzione:la forma della clementinaè sempreben rotonda, meno appiattita di quella del mandarino. Lascorza del mandarino risulta più spessa, mentre quella dellaclementinaè piùsottile e flessibile. Il gusto della clementina è più simile al quello dell’arancia, e l’agro e il dolce sono perfettamente equilibrati, mentre il mandarino ha note decisamente più aspre.
Infine il mandarancio ha le caratteristiche di entrambi, si tratta infatti di un frutto ibrido ottenuto dall’innesto tra l’albero di mandarino e quello d’arancio. Ha una grandezza che è una media tra i due frutti e presenta uno spiccato gusto di arancia senza essere mai troppo aspro. Famoso è ilmandarino tangerino,un mandarancio di forma rotonda e leggermente più piccola delle arance, con buccia di colore arancione acceso o addirittura rosso; il suo peduncolo esce da una piccola protuberanza (come in certi limoni). Si pela facilmente, e il suo gusto è meno acido.
Per farla semplice: arance, mandarini e mandaranci sono tutti agrumi che possiedono semi. Un agrume senza semi è la clementina. Se non ami fare lo slalom tra isemi, il nostro consiglio è di preferire quest’ultimo frutto. I mandarini, infatti, ne contengono in grande quantità insieme ai mandaranci. In particolare i semi dei mandaranci sono molto piccoli e appuntiti, più difficili da scartare.
Una dovuta specifica da fare è che nella clementina la presenza dei semi è, sì, più rara, ma non è possibile escluderla del tutto; l’impollinazione incrociata dalle api può generare qualità di clementine con semi al loro interno.
Le origini di ciò che chiamiamo invece mandarancio sono incerte: secondo alcuni studiosi è una specie molto antica, originaria della Cina e più in generale dell'Estremo Oriente; altri lo ritengono un ibrido tra il mandarino e l'arancio (sia dolce che amaro), altri ancora un ibrido tra mandarino e chinotto. Sicuramente l’origine varia a seconda dell’innesto iniziale che da vita all’ibrido, dunque risalire con sicurezza alla sua nascita è estremamente difficile.
Un’altra fondamentale differenza tra i nostri tre agrumi c’è, ma non si vede: è infatti relativa alle loro caratteristiche nutrizionali.
Clementine e mandarini offrono un elevato contenuto divitamina C. Ma se i mandarini contengono 26,7 mg di vitamina C per 100 grammi, le clementine fanno di più con 48,8 mg per 100 grammi. Ilcontenuto caloricoèpiù contenuto nelle clementine: 47 calorie per 100 grammi contro le 53 dei mandarini. A differenza delle clementine, i mandarini hanno una più alta concentrazione di zuccheri (10,58 g/100 g) e contengono più fibra: 1,8 grammi contro 1,7 grammi.
I valori nutrizionali del mandarancio sono uno dei suoi punti di forza. Proprio per questo viene spesso insierito in numerose tipologie di diete, da quelle dimagranti a quelle più specifiche per gli sportivi. Sia che vengano consumati freschi o spremuti, i mandaranci sono una fonte preziosa di niacina (utile per svolgere diverse azioni metaboliche), sali minerali, antiossidanti, vitamina C, e contengono molta fibra. Tuttavia, i mandaranci non sono tutti uguali, ma differiscono tra loro in base alle tipologie di frutti utilizzati nell’ibridazione a monte. Pertanto, la quantità di calorie assunta potrebbe variare, anche se è ormai confermato il loro minor apporto calorico rispetto almandarino, ma superiore rispetto allearance.
Alla luce di quanto scoperto, quale tra questi agrumi preferirai per le tue tavolate invernali?