Metodo ancestrale: bollicina rustica per l’estate

Negli ultimi anni, accanto a spumanti e prosecco, ha iniziato a farsi strada un tipo di bollicina meno patinata ma decisamente interessante: quella ottenuta con il metodo ancestrale. Fresco, fruttato, leggermente torbido e spesso tappato con la corona come una birra, questo vino rappresenta una scelta sempre più apprezzata per gli aperitivi estivi, soprattutto da chi ama i prodotti artigianali e poco convenzionali.

Ma cosa significa “ancestrale”? Si tratta di un metodo di rifermentazione in bottiglia che, a differenza del metodo classico (champenoise), non prevede la sboccatura e spesso neanche la filtrazione. La fermentazione inizia nei tini, ma viene interrotta abbassando la temperatura; il vino viene poi imbottigliato mentre contiene ancora zuccheri e lieviti vivi, che riprendono a fermentare una volta in bottiglia, sviluppando anidride carbonica in modo naturale. Niente zuccheri aggiunti, nessuna seconda fermentazione controllata.

Il risultato è un vino spumeggiante e spontaneo, con profumi di frutta fresca, crosta di pane e lievito, a volte con una nota acidula e una leggera presenza di fondo. Può sembrare un vino “incompiuto”, ma proprio la sua irregolarità fa parte del fascino.

Sono molti i vitigni italiani usati per il metodo ancestrale: dal Lambrusco in Emilia al Verdicchio marchigiano, dal Moscato al Nerello Mascalese in versione frizzante. Alcuni produttori indicano chiaramente in etichetta il metodo, altri usano diciture come “Pet-Nat” (abbreviazione di pétillant naturel, il termine francese con cui si è diffuso all’estero).

È un vino da bere giovane, ben fresco, e da trattare con attenzione: il deposito sul fondo non è un difetto, ma può essere agitato (per mischiarlo) o lasciato sul fondo (per una beva più limpida), a seconda del gusto personale.

Per chi cerca una bollicina meno costruita e più viva, il metodo ancestrale è una strada da esplorare – soprattutto in estate, quando la leggerezza e l’autenticità sono ciò che più desideriamo nel bicchiere.