Non è solo una questione di ingredienti o di ricetta: ogni tipo di pane racconta qualcosa del luogo da cui proviene, specie sui gusti della popolazione che lo prepara. Dopo averti dato una piccola “infarinatura” sulle usanze etiopi ed eritree in fatto di pane, oggi scopriamo altri sei panificati provenienti da varie parti del mondo, ognuno con le sue particolarità.
Iniziamo con qualcosa di conosciuto: il pane tipico francese, famoso per il contrasto tra la crosta rigorosamente croccante e la delicata mollica. Già nel 1933 era stata promulgata una legge per garantire che la vera baguette avesse determinate caratteristiche: un peso compreso fra i 250 e i 300 grammi, lunga 70 centimetri e dal diametro di circa 6 centimetri. Incidendo la superficie con una lama, il panettiere “firma” ogni baguette a suo modo, rendendola gustosamente unica. In ogni momento della giornata, la baguette è tuttora (e ovunque) apprezzata!
Rimaniamo in Europa e ti lasciamo un’idea per una merenda tipicamente austriaca: roggenbrot con burro fuso e speck. “Leggero”, no? L’impasto di questi panini è realizzato con farina di segale, una piccola porzione di farina integrale, malto d’orzo, lievito di birra e latte.
Un altro pane di segale – stavolta di origine finlandese – dalla storia alquanto singolare. La tipica forma di ciambella serviva per appenderlo al soffitto, nella parte più calda della casa, dove rimaneva a stagionare. In base al tempo di stagionatura, il prodotto finale poteva risultare gommoso, duro o persino secco al palato, poiché la quantità di acqua usata era minima. Assaggiare il ruisreikaleipa significa perciò chiedere un grosso aiuto alla propria mascella: masticando il gusto inizialmente amaro che lo contraddistingue diventerà via via più dolce e gradevole.
Letteralmente “pane di coccio”, il suo nome deriva dalla particolare pietra di basalto (riscaldata ad alte temperature) su cui viene cotto. È uno degli antipasti tipici dell’isola di Madeira, servito insieme a verdure o affettati locali; l’impasto è realizzato con farina di frumento e patate cotte schiacciate, e viene poi lasciato a fermentare per almeno 3 giorni.
Pit-stop in India per assaggiare il naan, preparato anche in altre parti del Centro e Sud-Est asiatico. La ricetta tradizionale prevede l’uso di farina di grano, yogurt e lievito. La sua particolarità sta nella cottura fatta all’interno del tandoor, un forno in argilla usato per preparare tanti altri squisiti piatti come il pollo tandoori.
In Cina di pane se ne intendono, anche se le loro ricette sono molto diverse dalle nostre. I baozi sono dei panini con farina di grano, acqua e lievito, farciti e cotti al vapore. Al loro interno si possono trovare maiale grigliato, crema di fagioli rossi, una salsa di semi di loto frullati, o ancora verdure e zuppe molto dense. Piccoli, ricchi e perfetti come spuntino o contorno!
Il curry, si sa, è uno degli ingredienti più usati in Asia, e in Giappone lo scelgono per farcire un pane particolare. Dopo aver realizzato la farcitura e averla posizionata al centro del panino lievitato, questo viene impanato nel panko e fritto fino a doratura. Quando mangiarlo? A colazione, a pranzo oppure come spuntino.