Per i neofiti del vino

Quali sono i primi consigli da dare a un neofita di vino, appassionato ma senza le basi critiche di un esperto?
Molte persone si sentono in imbarazzato nei confronti del mondo enoico: non sanno che vino scegliere, non sanno scegliere tra bianco e rosso, mettono le mani avanti dicendo che non ne capiscono niente, che non sentono profumi, che sembrano tutti uguali, che non capiscono le differenze e che a loro basta "che sia buono".
Alcune persone sono naturalmente portate a bere o non bere determinati vini: alcuni vini bianchi a causa della loro naturale acidità possono dar fastidio allo stomaco sensibile, mentre alcuni rossi, per la loro naturale tannicità e struttura importante, possono risultare pesanti e poco digeribili. Altri fanno venire mal di testa (a causa della sensibilizzazione ai solfiti), e di conseguenza, chi soffre di questi disturbi, quasi senza saperne la motivazione eviterà di bere questo tipo di vini.
Un vino, come qualsiasi opera d’arte, può piacere o non piacere, ma non può essere buono o cattivo in senso assoluto, quindi fidatevi del vostro istinto: se quel vino vi piace, bevetelo!
Cercare di ricordarsi cosa è particolarmente piaciuto in determinate occasioni può essere un buon punto di partenza, soprattutto il tipo di vino, o vitigno, o addirittura la cantina di appartenenza. È importante sapere se ci piace di più un vino bianco piuttosto che rosso, o addirittura rosato (non fatevi influenzare dai detrattori dei vini rosati: sono di buona qualità sono un giusto compromesso tra i bianchi e i rossi).
Guardare il colore di un vino può essere un viaggio fantastico nell’arcobaleno delle sfumature e, per brevità, diremo che i bianchi veleggiano sulle cromaticità dei gialli, dal chiarissimo all’ambra, mentre i rossi su quelle del rubino con punte di violaceo o aranciato.
Avere un vino nel bicchiere, guardarne il colore e vedere che è brillante, aperto, invitante è già un passo importante nel proprio cammino di neofita.
Va bene chiedere un vino di proprio gusto e anche declinare il suggerimento del sommelier. Chi vi serve non sempre al primo sguardo può capire se siete amanti di un determinato tipo e, cosa anche più importante, date sempre un feedback, anche se non siete esperti: comunicate se il vino vi è piaciuto. Comprotatevi come fareste con un piatto che non è stato di vostro gradimento, anche se non siete degli chef. I suggerimenti costruttivi sono sempre graditi.
Mentre bevete il vostro vino “ascoltatelo”: il vino vi parla. Sentite il suo corpo, annusatelo, lasciate che il profumo arrivi a voi: i profumi di un vino sono mondi da riscoprire. Tutti i profumi che si sentono in un vino già lì conoscete, li avete solo messi in un cassetto della vostra memoria olfattiva. D’altra parte, se dovete scegliere un profumo o un dopobarba, decidete col il naso, giusto?
I vini bianchi profumano di tutto ciò che è chiaro e fresco, bianco o giallo, dorato o ambrato: margherite, tarassaco, mele, banane, pere, frutta tropicale, pepe bianco o verde, salvia, foglie di pomodoro, resina. I vini rossi avranno profumi scuri, suadenti, di fiori rossi, rose e viole, di frutta di bosco, more, mirtilli, ribes, di terra, di spezie scure, di pepe, cannella, liquirizia, cioccolato, caffè, cuoio e legno.
Questi sono semplici esempi e non è necessario che chi si avvicina ad un vino debba per forza sentire di tutto nel bicchiere, basta che i profumi siano di vostro gradimento.
Già detto, ma è bene ribadirlo, di non farvi influenzare obbligatoriamente dall’esperto di turno, perché, se è verissimo che sappiamo giudicare un vino in base alle sue caratteristiche, non è detto che il nostro giudizio sia corrispondente al vostro gusto, che come ho ribadito più volte è rigorosamente personale.
E quando lo berrete, tenete il liquido un po’ in bocca, fatelo rotolare nel palato, gustatelo e, quando lo avrete degustato, fate caso alla prima sensazione che sentite: se sarà piacevole, avrete trovato il vostro nettare. Il vino è prima di tutto un’emozione, e dev’essere un’emozione positiva.
Cin Cin!