Le pere appartengono al genere Pyrus e non sonodei veri frutti, ma dei pomi. Il frutto è rappresentato dal torsolo e dai suoi semi, come accade per le mele.
Lo sapevate che le pere sono anche chiamate il frutto dello sportivo? E che in realtà è molto più di un frutto? In queste pagine vedremo perché.
Ma prima impariamo a distinguere le tante deliziose varietà in commercio.
Originaria dell’Asia occidentale, la pera ha letteralmente conquistato il mondo: conosciuta fin dalla preistoria e coltivata già più di 4mila anni fa, si è diffusa con le sue diverse varietà in tutti i continenti fin da tempi antichissimi e oggi si stima che ne esistano oltre 5mila varietà. In Italia la produzione è concentrata nel Settentrione, con l'Emilia-Romagna che fornisce da sola oltre il 50% del totale nazionale. Le pere italiane sono disponibili sul mercato tutto l'anno, con varietà estivo-autunnali come William, Coscia, Guyot, Santa Maria e Max Red Bartlett, e invernali-primaverili, quali Abate Fetel, Decana, Conference, Rosada, Packam's e Kaiser. Vediamone alcune.
La William fu selezionata alla fine del Settecento in Inghilterra, nella città di Aldernaston. Molto succosa con un aroma persistente, matura da agosto a novembre.
Viene utilizzata nell’industria per confetture e succhi di frutta, ma è l’ideale anche fresca per macedonie, frullati e cocktail.
La Kaiser è riconoscibile per la buccia di colore marrone. Succosa e croccante, si presta al consumo fresco e alla cottura.
Originaria della Francia è la Decana del Comizio. Grosso frutto dalla forma tondeggiante, è stata selezionata ad Angers all'inizio dell'Ottocento. Per la sua polpa dolce, gustosa e compatta, si presta alla cottura, in particolare per marmellate e succhi di frutta.
L'Abate Fetel è una delle varietà più richieste dal mercato e viene coltivata principalmente in Emilia-Romagna, tra Modena e Ferrara. Il nome deriva dal monaco francese che la selezionò verso la metà del XV secolo. Ha forma allungata, buccia verde rugginosa e polpa biancaprofumata.
La Santa Maria è una varietà estiva. Viene coltivata al Sud Italia. Matura da luglio a fine ottobre.
Le pere nel ‘700 sostituivano egregiamente l’attuale nostro cono gelato: all’epoca, infatti, erano considerate un dolce da passeggio e venivamo mangiate caramellate e infilzate su uno stecco. Erano i peracottari, venditori ambulanti, che le cuocevano e ricoprivano di caramello per poi venderle ai passanti.
Consumata al naturale, è ottima nella preparazione di dolci e torte, ma ben si presta anche agli accostamenti a sapori salati (l’accoppiata con il formaggio cacio è divenuta addirittura proverbiale). Ottime cotte, si trovano anche sciroppate, disidratate, sotto forma di confettura, succhi e purea.