Perché non fare la Dukan

Milioni e milioni di persone ne hanno sentito parlare in occasione di uno dei matrimoni più seguiti al mondo. Il dottor Pierre Dukan aveva reso Kate Middleton, secondo l’immaginario comune, una sposa in perfetta forma.

Da quel momento il dietologo ha iniziato a pubblicizzare la dieta da lui formulata, accompagnata da promesse e certezze. Risultato? Nel 2012 il dietologo è stato radiato dall’Ordine dei Medici di Parigi e la sua dieta ha ricevuto una grossa e decisa bocciatura dalla comunità scientifica.

A primo impatto

Seguire 4 step in un periodo di tempo non definito per perdere peso. Innanzitutto il peso corporeo si compone di massa grassa e massa magra. Dimagrire significa smaltire parte della prima, ma il dottor Dukan inizia subito parlando di "peso", senza specificarlo. Spesso l’obiettivo principale delle persone è “vedere meno chili” sulla bilancia, possibilmente in poco tempo; poco importa se quei chili persi sono effettivamente di grasso.

Altra perplessità iniziale: al primo incontro il Francese avrebbe posto la domanda “Quanti chili vuoi perdere?”. Avrebbe aspettato la risposta e prescritto la propria dieta, per giunta definita “miracolosa”, a chiunque, a prescindere dalle condizioni iniziali (una persona di 150 kg ad esempio avrebbe seguito la stessa dieta di chi ne pesava 80).

Non avrebbe neanche avuto bisogno di chiedere se il paziente avesse delle particolari patologie: la dieta Dukan funzionava per tutti.

La dieta

La Dieta Dukan non parla di introito calorico, non impone un menù né prende in considerazione lo stile di vita dei pazienti. Ciò che fa è dividere il percorso in 4 fasi, dando come indicazione quella di mangiare "a volontà" tra gli alimenti concessi.

Fase 1: all’attacco! Eliminare completamente carboidrati, ridurre i grassi e cibarsi esclusivamente di cibi proteici. Vietate anche frutta e verdura, bere almeno 3 litri d’acqua al giorno. Nei 5 pasti giornalieri sono consentiti carne, pesce, formaggi magri, crostacei e molluschi.

Fase 2: crociera. Cinque giorni identici alla prima e cinque giorni con alternanza di proteine e verdure.

Fase 3: transizione. Aggiungere due fette di pane integrale al giorno, una porzione di frutta e una di formaggio. Due volte a settimana bisogna inserire una porzione di cibi contenenti amido (ad esempio le patate). Due pasti a settimana sono a libera scelta del paziente, mentre ogni giovedì bisogna riprendere lo stesso regime della fase 1: solo proteine.

Fase 4: stabilizzazione. Il giovedì si riprende la fase 1, mentre tutti gli altri giorni si ritorna a un’alimentazione libera e variegata. Aggiunta: camminare il più possibile, non uno o dieci chilometri, semplicemente "il più possibile".

Come funziona

La dieta Dukan non è una novità: si tratta di una dieta chetogenica come la dieta Atkins, popolare negli anni 70. Eliminando le fonti di carboidrati, l'organismo si trova preso a corto di glucosio. Inizia a consumare le scorte di glicogeno, portando a una rapida perdita di peso sin dai primi giorni(ma è principalmente acqua).

Una volta esauriti anche gli zuccheri "di scorta", è necessaria una nuova soluzione: il metabolismo passa completamente all'ossidazione dei grassi, mentre il cervello, che non può utilizzarli, si alimenta con dei metaboliti secondari: i corpi chetonici. Questi vengono normalmente prodotti dal fegato in condizioni di digiuno prolungato o, appunto, durante le diete iperlipidiche e iperproteiche.

Questo regime alimentare è applicato con successo a pazienti con insulino-resistenza, alcune malattie autoimmuni e persone con grave obesità. È però necessario il parere del medico curantesia prima di prescriverla che durante il percorso.

Le criticità

Perché la Dukan ha avuto così tanto successo? Perché ci racconta la favola secondo la quale le calorie non contano.

La verità è diversa: a far funzionare qualsiasi dieta, che sia mediterranea, iperlipidica o iperproteica, è sempre il bilancio calorico. Una dieta chetogenica, grazie all'effetto anoressizzante dei corpi chetonici, aiuta a sentire meno la fame e a mangiare inconsapevolmente di meno, ma provoca anche effetti collaterali che peggiorano la nostra qualità di vita. Nausea, mal di testa, stitichezza e alito cattivo sono solo alcuni dei sintomi più comuni.

Il secondo problema è l'assenza di personalizzazione: una persona che vuole dimagrire e sceglie il metodo Dukan probabilmente si fiderà ciecamente delle informazioni fornite dal "dottore", senza sapere se quel regime è indicato per la propria condizione fisica. Vedendo il peso scendere velocemente si sentirà appagato, ma non saprà se ha perso grasso o la preziosa massa muscolare che ci aiuta a bruciare di più, protegge le nostre articolazioni e ci dona un aspetto tonico. Se poi abbandonerà il regime restrittivo, potrebbe riguadagnare facilmente massa grassa, tornando al peso iniziale ma con una percentuale di grasso più alta.

Il terzo è il rischio di carenze nutrizionali: limitare drasticamente frutta e verdura può provocare un deficit di alcune vitamine e minerali essenziali, provocando conseguenze anche gravi a breve e lungo termine. Che soluzione propone il "dottore"? Chiaramente acquistare i suoi costosissimi integratori!

Questa dieta non lascia insegnamenti, se non quello di alternare periodi di "via libera" a giorni o settimane di privazioni. Una prassi che nel migliore dei casi viene abbandonata in favore di una nuova dieta "miracolosa", nel peggiore dei casi sfocia in un disturbo del comportamento alimentare.

Una buona dieta dovrebbe essere bilanciata, personalizzata sulle condizioni di salute e sulle abitudini del soggetto e soprattutto sostenibile nel tempo. Non uno sprint, ma un percorso a lungo termine che migliori il nostro rapporto con il cibo e con il nostro corpo.

Tutti i problemi

Concretamente, quali sono i rischi per la salute della dieta Dukan?

Disidratazione: frutta, verdura e latte sono le principali fonti d’acqua che assumiamo tramite il cibo. Gli alimenti chetogenici contengono basse percentuali d’acqua. Ne consegue un abbassamento della pressione,oltre all’eliminazione di minerali tramite le urine.

Stitichezza: frutta e verdura sono anche ricche di fibre, fondamentali per il transito intestinale, insieme all'acqua.

Debolezza: la mancanza di carboidrati rende più difficile l'attività sportiva, cosa che potrebbe scoraggiare chi vi si approccia proprio per dimagrire.

Fegato e reni: i due organi sono costretti a lavorare più del normale per smaltire i corpi chetonici. In soggetti predisposti questo può danneggiare gli organi.

Alcuni grassi, come omega 3 e omega 6, sono inoltre alimenti essenziali per il nostro organismo, poiché al loro interno sono anche dissolte diverse vitamine e minerali fondamentali.

Quindi? La prima cosa da fare se si vuole perdere molto peso o si soffre di probemi di salute è farsi consigliare dal proprio medico curante. Se invece siamo solo in leggero sovrappeso e vogliamo smaltire quei 4-5 kg possiamo aumentare l'attività fisica e mangiare basandoci sulle linee guida del Ministero della Salute. Nella maggior parte dei soggetti questi due piccoli accorgimenti possono fare una grande differenza.