35 milioni di anni fa, insieme a mastodonti e altri enormi mammiferi, sulla terra vivevano i Megatèri, simili a pelosi orsi ma grandi (e pesanti) quanto elefanti. Da loro discendono i bradipi attuali, molto più minuti e leggeri ma non troppo diversi per quanto riguarda le abitudini alimentari e di vita. Con l’arrivo di una glaciazione o probabilmente perché in competizione con altre specie, i Megateri finirono per estinguersi, mentre gli esemplari più piccoli riuscirono a sopravvivere rifugiandosi sulla cima degli alberi dove tutt’ora vivono.
Le specie di bradipo che conosciamo oggi sono sei, tutte stanziate nelle foreste pluviali di Centro e Sud America. I bradipi tridattili – così chiamati per il numero di artigli anteriori, tre per zampa– convivono con i bradipi didattili (rispettivamente di Linneo e di Hoffmann), che di artigli ne hanno solo due, anche se la natura schiva e prettamente notturna di questi ultimi non li rende degli ottimi vicini. Entrambe le specie si nutrono di frutta, bacche e foglie, la cui bassa densità calorica li costringe ad assumere uno stile di vita “rallentato” rispetto a quello di altri mammiferi.
Ogni bradipo ha uno stomaco, diviso in più scomparti, che occupa ben un terzo del suo corpo e permette di digerire un pasto in giorni o addirittura settimane. Questa lentezza gli permette di mangiare sporadicamente e in piccole quantità, consumando meno energia possibile. La lenta digestione porta però il bradipo ad avere una temperatura corporea più bassa rispetto agli altri mammiferi della sua stazza, e per mantenerla costante ha bisogno di vivere in luoghi a clima sempre caldo e umido. Muoversi il meno possibile rimane lo stratagemma migliore per risparmiare energia e sfruttarla solo per azioni “vitali”, come la discesa verso “la toilette”. Una volta a settimana infatti, impiegando l’8% del suo fabbisogno energetico, il bradipo lascia la cima del proprio albero per fare i suoi bisogni insieme ai propri simili: un momento di incontro ma anche di estrema vulnerabilità, visti i predatori pronti ad aggredirlo.
Dal punto di vista caratteriale, il bradipo è un animale riservato ma incline alla convivenza, a giudicare dai minuscoli animali e organismi che scelgono la sua pelliccia come habitat. In questo mutualismo simbiotico sia le falene foretiche che alcune alghe verdi traggono beneficio dal bradipo e lui da loro, nutrendosene e sfruttandole per mimetizzarsi agli occhi dei predatori.
Infine, sebbene il suo passo sfiori gli 0,24 km/h, il bradipo è un abile nuotatore, capace di stare in apnea per molto tempo e attraversare fiumi e torrenti. Ma anche in questo caso, lontano dalle chiome degli alberi, c’è il rischio di cadere preda di altri animali.