Piccole e medie aziende d’Italia hanno fatto della birra il proprio fiore all’occhiello, specializzandosi nella produzione di particolari varietà artigianali a base di materie prime locali (o comunque nostrane) per creare delle birre sostenibili e gustose. Curiosi di scoprire quali sono alcuni dei birrifici più rinomati?
La Benas di Malonno (BS) promuove birre artigianali a base di ingredienti coltivati dalla stessa azienda in modo sostenibile, mirando a reintrodurre cereali ormai quasi scomparsi sul territorio. Per farlo, l’azienda sfrutta i terreni comunali dismessi e impiega tecniche per lo più manuali per coltivare appezzamenti difficili da raggiungere con i macchinari tradizionali. In questi casi, la birrificazione è affidata a birrifici esterni, lasciando all’azienda il tempo di curare le coltivazioni per assicurare un prodotto finito sostenibile e di qualità. Le birre prodotte sono particolari perché a base di grano saraceno di varietà alpina – salvato dall'estinzione e coltivato negli impervi terreni di montagna – e segale nostrana.
Ma la prima birra 100% italiana si deve alla passione e alla dedizione del birrificio Baladin. Qui, in provincia di Cuneo, nasce il primo prodotto totalmente nostrano: una birra realizzata con acqua alpina, malto d’orzo lucano, luppolo del Piemonte, agrumi del Mezzogiorno, coriandolo delle Marche e lievito di Piozzo. Alla variante tradizionale, si affianca presto quella senza glutine, una birra perfetta per i celiaci grazie all’uso del riso Carnaroli piemontese.
A ogni birra corrisponde una storia, narrata con trasporto e amore dal birrificio abruzzese Pesce Palla. I due coniugi che lo gestiscono aprono i battenti con una birra fresca, altamente bevibile e adatta ai momenti più conviviali. I loro prodotti si diversificano nel tempo, fino a proporre una IPA inglese dal nome (e dal cuore) tutto abruzzese: la chiara O’ Frechete. Tutte le birre nascono in quello che si può definire un microbirrificio, con una sola sala cottura di 500 litri con 2 fermentatori da 1000 litri.
Nel cuore nella Trinacria, a Nicosia (EN), sorge il Birrificio 24 Baroni, che produce birre non filtrate di qualità – dalle chiare Blanche e Pale Ale, all’ambrata e alla nera – adottando le tecniche di alta fermentazione e rifermentazione direttamente in bottiglia. Il luppolo utilizzato è prodotto in parte dall’azienda agricola di proprietà, lavorato con un’acqua di sorgente non trattata che può facilmente competere con le più famose acque alpine.
Curiosa è l’origine del nome del birrificio sardo di Selargius in provincia di Cagliari. È proprio a “mezzavia” che il poeta Umberto Saba – nel componimento “Dopo la tempesta” – ammira il paesaggio montano, mentre questo istante di pacata serenità acquista tutto il gusto (amaro, non a caso) della birra. Il birrificio produce 6 birre classiche – bianche, di ispirazione belga e scure –, 2 stagionali e due referenze speciali, beverine e particolarmente aromatiche per la distribuzione nei pub.