Viva la Pappa!

Delle possibilità di riutilizzare il pane raffermo avevamo parlato qualche giorno fa, dell’ingrediente alla base delle più famose ricette italiane conosciamo invece il lungo viaggio alla conquista della Penisola.

Due alimenti semplici e economici, che quando si uniscono in un piatto regalano grandi emozioni culinarie. Come potrebbe chiamarsi un piatto simbolo della semplicità, se non con il primo termine che pronunciamo da bambini per dire “cibo”?

Le origini della pappa

Oltre a paesaggi mozzafiato, borghi e città colmi di fascino, la Toscana è un gioiello italiano anche in campo gastronomico. Non si cucinano solo piatti pregiati, come la famosa fiorentina o il cacciucco livornese, bensì anche pietanze definite “povere”, per il bassissimo costo delle sue componenti.

La regina di questa categoria è la pappa al pomodoro (sì, proprio quella della celebre canzone).

È difficile risalire ai primi utilizzi, dato però l’arrivo del pomodoro in Italia nel XVI secolo si presume che i contadini toscani abbiano potuto sperimentare la ricetta della pappa dal 1600 in poi.

Il successo della pietanza ha avuto origine grazie alla penna di un noto scrittore fiorentino: Luigi Bertelli, detto “Vamba”. Scrisse nel 1907 “Il giornalino di Gian Burrasca”, pubblicato nel 1920 e diffuso in tutta Italia.

Spedito in collegio per indisciplina, il giovane Gian Burrasca guida la “rivolta del minestrone”, utilizzando uno slogan proveniente dal palato più che dal cuore: “Pappa al pomodoro per tutti!”

Le avventure del ragazzino scatenato hanno conosciuto grande fama per tutto il secolo scorso, tanto che dal 19 dicembre 1964 al 6 febbraio 1965 fu realizzata dalla Rai una versione televisiva del libro, da cui la famosa canzone di Rita Pavone “Viva la pappa col pomodoro”.

La ricetta

È il momento di mettersi all’opera, i passaggi sono pochi, ma l’attesa del primo assaggio non è così breve.Come si è detto, due ingredienti principali: pane raffermo rigorosamente senza sale, e salsa di pomodoro, tutto il resto è condimento.

Primo passo: tagliare il pane in fette fini e mettere in forno fino a doratura.

Spicchio d’aglio a portata di mano, da strofinare su tutte le fette tostate.

Adesso c’è bisogno di una pentola molto capiente: soffritto a piacere e salsa di pomodoro con olio, sale e pepe a fuoco medio.

A questo punto si può immergere il pane nella salsa e iniziare a mescolare. La pappa tradizionale avrebbe bisogno dell'aggiunta di brodo, che rende il piatto decisamente più saporito, ma se in casa non è disponibile basta continuare a mescolare pane e pomodoro, fino a quando il primo non raggiunge la consistenza molle tipica di una “pappa”. Il piatto è pronto quando pane e pomodoro si sono perfettamente amalgamati.

Per chi invece ha la possibilità di fare un semplice brodo vegetale (il segreto è avere sempre una scorta di dado per le emergenze), non appena si immerge il pane nel pomodoro bisogna aggiungerne un mestolo e aspettare che evapori.

Semplice, no? I tempi di cottura, compresi i 10-15 minuti del pane nel forno, si aggirano intorno a un’ora. Provateci perché, come si dice in Toscana: “vi garberà!”

In questo articolo

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