Un argomento interessante soprattutto in questo periodo di rinnovata coscienza ecologica e lotta agli sprechi alimentari è come si possa conservare e/o riutilizzare il vino avanzato.
Prima di tutto è necessario, in un certo senso, andare a logica: dipende innanzitutto da quanto vino è rimasto e se effettivamente ne vale la pena. Ad esempio, un rosso molto invecchiato di cui ne siano rimaste due o tre dita, e che abbia anche dei fondi, non vale la pena di essere conservato.
Idem per una rimanenza di vino spumante.
In tutti gli altri casi, cosa succede se dimentichiamo un vino avanzato in frigo, o peggio, sulla credenza in cucina? Nella migliore delle ipotesi diventa aceto, o altrimenti l’aria, la luce e gli sbalzi di temperatura ne faciliteranno l’ossidazione.
Gli strumenti per chiudere e conservare il vino non sono tantissimi.
Normalmente si usa il tappo in sughero, passando poi ai tappi sintetici che isolano di più.
Gli stopper, invece, sono speciali tappi metallici con interno in plastica che aderisce al collo della bottiglia, hanno forme e fatture differenti e sono molto belli anche da collezionare, in quanto le aziende li usano come veicolo pubblicitario.
In commercio, infine, si trova anche il Vacu-vin: un sottile tappo in plastica con annessa pompetta che aspira l’aria dalla bottiglia impedendo così l’ossidazione del vino.
Un avanzo di vino fermo bianco o rosso si può conservare in frigo anche per una settimana se la bottiglia è adeguatamente chiusa. Uno spumante, invece, dura al massimo due o tre giorni, sia con tappo in sughero che con uno stopper.
Ma come riutilizzare l’avanzo? Grazie all’alcol, il vino avanzato può essere usato per lavare e disinfettare frutta e verdura.
Il vino bianco, in particolare, può avere diversi utilizzi: in casa, allungato con acqua e messo in uno spruzzino, diventa un ottimo sgrassante per vetri, macchie di grasso o di carburante.
In cucina, si può conservare nelle formine per il ghiaccio, e utilizzato per insaporire sughi o per sfumare risotti, oppure per impreziosire la pastella per le verdure.
Conservato al buio in un recipiente aperto, dopo due o tre settimane diventa un buon aceto.
Un consiglio di bellezza? Aggiungetelo all’acqua del pediluvio per un effetto deodorante e disinfettante.
Il vino rosso, invece, può essere usato in altri modi:
- mettere un pezzo di pane imbevuto di vino rosso su un livido ne facilita l’assorbimento;
- usato per marinare la carne ridurrebbe i composti cancerogeni;
- in casa si può utilizzare per tingere tessuti, grazie ai pigmenti intesi;
- per la bellezza è un buon tonico per la pelle (le stesse beauty farm hanno spesso prodotti di bellezza al vino rosso).
Un vino spumante bianco, infine, grazie all’azione della Co2 faciliterà lasmacchiaturadei tessuti.
Come vedete, è possibile esprimere la propria coscienza ecologica anche con il vino: con un po’ di inventiva si trovano molti modi per riciclarlo. Ma il modo migliore per non sprecarlo è decisamente non avanzarlo. Cin cin!