Le zecche sono parassiti che attaccano molti animali e anche l'uomo. Si tratta di aracnidi, la stessa classe a cui appartengono i ragni e gli acari, e ne esistono circa 900 specie. Le categorie principali sono due:
Le zecche si nutrono del sangue del loro ospite, restando ben ancorate alla sua pelle per tutto il pasto, che può durare qualche ora per le zecche molli e oltre unasettimana per le zecche dure. Tra un pasto e l'altro la zecca cresce, passando da larva a ninfa e quindi a adulto. Nel ciclo vitale, quindi, un individuo può avere tra 1 e 3 ospiti diversi.
La loro attività si concentra nei mesi caldi, proprio quando tendiamo a frequentare di più le zone boschive e a tenere più pelle scoperta; non sono in grado di saltare né di volare, ma si appostano nella vegetazione in attesa del passaggio di un animale. Il morso è indolore, perciò è possibile accorgersi della presenza di una zecca solo dopo qualche ora o giorno, specie se si tratta di una ninfa: per questo è importante ricordarsi di ispezionare bene gambe, braccia e collo dopo una passeggiata nel verde o il contatto con animali selvatici. Talvolta la zecca può spostarsi verso aree coperte da vestiti, perciò una volta a casa è bene controllare anche schiena, inguine e addome.
Se hai in programma una scampagnata, scegli abiti chiari: in questo modo potrai individuare l'ospite indesiderato molto più facilmente. È preferibile portare pantaloni o calzini lunghi e indossare un cappello, evitando di addentrarsi tra l'erba alta. Oltre che dalle zecche, queste misure ti proteggono anche da altri insetti o serpenti. Se porti con te il tuo cane, trattalo con un acaro-repellente prima dell'escursione e spazzolalo bene dopo.
Infine, prima di risalire in macchina o rientrare in casa, esamina attentamente la tua pelle: se sei in compagnia potete controllarvi a vicenda la schiena.
Il morso di zecca non è particolarmente pericoloso di per sé, ma se la zecca ha attaccato un animale malato in precedenza può trasmettere a noi le sue patologie, di cui alcune potenzialmente gravi. Se ti accorgi di avere una zecca, segui le istruzioni qui sotto (tratte dall'Istituto Superiore di Sanità) e contatta il tuo medico curante.
Alcuni "rimedi della nonna" raccomandano di usare olio, alcool, benzina o oggetti arroventati per rimuovere una zecca: NON FARLO MAI.
Queste soluzioni, infatti, provocano al parassita uno shock che la induce a rigurgitare eventuale materiale infetto.
Bisogna invece afferrare la zecca con una pinzetta, il più possibile vicino alla pelle, e tirare dolcemente con un leggero movimento di rotazione. Attenzione a non schiacciare il corpo, che potrebbe rigurgitare; evita inoltre di toccarla a mani nude e utilizza i guanti, poi distruggi la zecca, possibilmente bruciandola.
Se la testa e le zampe restano ancorate alla pelle, non preoccuparti: la parte più pericolosa è l'addome. Una volta staccato il parassita chiama il tuo medico di base o la guardia medica per eseguire una profilassi antitetanica, quindi annota la data di rimozione e osserva la comparsa di eventuali segni di infezione, malessere, nausea o febbre nei successivi 40 giorni.
Può capitare che, al termine del pasto, la zecca si stacchi da sola, senza che l'ospite se ne renda conto: per questo talvolta è difficile ricondurre ad essa le origini di una patologia. Segna sempre sul calendario le date delle tue gite e avvisa il tuo medico in caso di sintomi sospetti.