È il più illustre figlio del Nebbiolo. La coltivazione di questo vitigno in Langa è citata già nel 1512 negli statuti "Loci Murre". La sua variabilità di espressione si riflette anche sull'origine del nome: c'è chi lo collega alla nebbie che ne accompagnano la maturazione tardiva, chi al nebbioso strato di pruina che ne ricopre gli acini e chi lo definisce una metamorfosi dell'aggettivo "nobile". Il Nebbiolo diventa Barolo dopo almeno due anni di affinamento in botti di legno e uno in bottiglia.
Barolo DOCG
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