"Epifania, tutte le feste si porta via” si è soliti dire la notte del 5 gennaio, quando la Befana porterà a tutti i bimbi doni golosi riempiendo le calze che questi avranno appeso al camino. A differenza del Natale, che è una festa dedicata alla luci e all’arrivo della primavera, l’Epifania è dedicata alla Luna, satellite che da sempre influenza i cicli vita-morte di Madre Terra. Si festeggia 12 giorni dopo il Natale ed è una festa del buon augurio: i doni che i bimbi si ritrovano nella calza, infatti, sono cibi propiziatori come gli agrumi, la frutta secca ed i semi. Il cioccolato e le caramelle, arrivati molti secoli più tardi, in realtà nulla hanno a che fare con questo rito arcaico.
Accendere il forno a 180° e tostare le mandorle per 5’. Lavare bene l’arancia e grattugiare la scorza. Mettere da parte.
In una casseruola o in una padella con fondo pesante far sciogliere a fiamma bassa lo zucchero con due cucchiai d’acqua facendo attenzione che non diventi troppo scuro (1).
Tritare grossolanamente le mandorle dopo che si sono raffreddate (2).
Unire le mandorle tostate e tritate e la scorza dell’arancio, allo zucchero sciolto mescolando con un cucchiaio di legno (3).
Versare il composto sopra una teglia coperta da carta forno e livellare la superficie (4).
Far raffreddare a temperatura ambiente almeno 30’ (5).
Spezzare in più pezzi a piacimento e servire oppure confezionare con carta trasparente, a mo di caramella, chiuderlo con un nastrino. Si conserva in contenitori di latta oppure avvolto con carta trasparente (6).