Il panettone, “pane grande”, “pan de toni”, amato da Ludovico il Moro o opera di una monaca gourmet: non c’è dolce come quello che durante le festività natalizie rallegra le nostre tavole ed i nostri scambi di auguri le cui origini si perdono nella leggenda. Come per tutti i cibi avvolti da un’aura di mistero anche per il panettone il caso mise lo zampino: si racconta che attorno al IV secolo a.C., durante un’inondazione del Nilo, alcuni ingredienti si mescolarono tra di loro ed al ritiro delle acque si scoprì un impasto che era fermentato naturalmente (medesimo principio della birra). La successiva manipolazione ed aggiunta di ingredienti zuccherini diede vita ad un pane dolce e goloso che fece il giro della mezzaluna fertile, arrivando fino alle tavole di lombarde.
In una pentola scaldare il latte con i semi del baccello della vaniglia.
Nel frattempo in una ciotola montare i tuorli con lo zucchero, unire la farina setacciata (così da renderla impalpabile) ed unire il latte, lentamente, fino ad ottenere una crema senza grumi (1).
Trasferire il composto in una pentola e cuocerlo per 6-8’ ottenendo una crema densa (2).
Dividere la crema pasticcera in tre ciotole e in due aggiungere i due cioccolati spezzettati, mescolando bene affinché si sciolgano e si uniscano perfettamente (3).
Far riposare le creme a temperatura ambiente per mezz’ora e nel frattempo procedere al taglio del panettone che andrà diviso in quattro pezzi nel senso della lunghezza (4).
Farcire il panettone partendo dalla crema pasticcera, continuare con quella ottenuta con il cioccolato fondente ed infine terminare con quella al cioccolato bianco. Ricomporre il panettone con l'estremità superiore e far riposare in frigo fino al momento del servizio (5).
Impiattare le singole fette, decorandole a piacimento con zucchero a velo o altre decorazioni che si hanno in casa (6).