In tutte le culture le uova e le erbette (in questo caso sostituite da freschissimi spinaci) simboleggiano la natura che si risveglia e il mistero della vita e della natura che si replica all’infinito. Questo pasticcio è un piatto che proviene direttamente dalla cultura enogastronomica ebraica ed arricchito da uvetta e pinoli, come solitamente viene presentato ed offerto nel Ghetto di Venezia.
In una padella tosta i pinoli e metti in ammollo l’uvetta.
Accendi il forno a 180°.
In una pentola capiente versa gli spinaci e una presa di sale grosso e nel giro di 3’ il sale richiamerà l’acqua dalla verdura (osmosi), cuocendola. Togli dal fuoco, strizza gli spinaci e metti da parte.
Scola e strizza l’uvetta e trita grossolanamente gli spinaci.
Sbriciola la feta e ammorbidisci i fogli di pane azzimo con un po’ di acqua calda o brodo vegetale.
In una ciotola unisci la feta, il grana, gli spinaci, l’uovo, l’uvetta e i pinoli e profuma con un po’ di pepe.
Spennella con dell’olio il fondo di una teglia quadrata, stendi il pane azzimo, continua con metà della farcia, stendi ancora pane azzimo, la farcia e termina con l’ultimo foglio di pane azzimo, spennella la superficie con il secondo uovo sbattuto e cuoci nel forno già caldo per 30’ o fino alla doratura della superficie.
Sforna e servi immediatamente.