Il lungo periodo festivo dedicato al solstizio d’inverno e ai riti propiziatori a esso dedicati si chiude con l’Epifania che, notoriamente, “tutte le feste si porta via”. Direttamente dall’antico mondo pagano, sopravvive l’usanza di bruciare un pezzo di legno, con lo scopo di allontanare le angosce dell’anno appena trascorso. C'è anche quella di donare ai bimbi dolciumi portafortuna come agrumi, semi (come noci e nocciole) e dolcini di panpepato. Circa l’usanza di appendere la calza al camino affinché venisse riempita di queste leccornie, si perde nella notte dei tempi: si racconta infatti anche il secondo re di Roma, Numa Pompilio, appendesse in una grotta a tutti sconosciuta una calza affinché la ninfa che lo proteggeva la riempisse dei giusti consigli per regnare bene ed essere sempre amato dal popolo.
Con un coltello seghettato eliminare le due calotte (foto 1) e pelarle a vivo (foto 2). Tagliare le scorze a bastoncini di ½ cm di larghezza, dando una forma regolare (foto 3), porle in una pentola e coprirle di acqua fredda. Portare ad ebollizione e scolare, ripetendo l’operazione per altre due volte avendo l’accortezza di cambiare l’acqua ogni volta (foto 4).
Mescolare 2,5 dl di acqua con lo zucchero e portare ad ebollizione, unire le scorzette e la stecca di vaniglia, cuocere a fuoco dolcissimo fino a quando tutto lo zucchero non sarà evaporato (foto 5). Lasciar asciugare e raffreddare sopra un foglio di carta forno o sopra una gratella. Nel frattempo sciogliere il cioccolato a bagnomaria ed immergere le scorzette una alla volta fino al metà altezza. Adagiarle su carta da forno e lasciar solidificare il cioccolato (foto 6).
Servitele con un buon Barolo chinato ottimo abbinamento per questo mix di profumi cari anche alle divinità antiche: si racconta infatti che le arance furono rubate a Era da Ercole per farne dono agli uomini.