Per gli spiedini
Per il risotto
Per il fondente al cioccolato
Volete fare un regalo speciale a San Valentino? Bè nulla potrà essere più apprezzato di una bella cenetta al lume di candela preparata con le vostre mani e soprattutto con il cuore. Tante sono le ricette dedicate agli innamorati, ma noi abbiamo voluto puntare sulla dolcezza del cioccolato…buon San Valentino e buon appetito!
È mai esistito un codice gastronomico particolarmente appropriato per gli incontri amorosi? Ostriche e champagne piuttosto che tortini di cioccolato fondente e peperoncino sono indubbiamente delle pietanze che possono rendere più divertenti gli incontri amorosi ma immaginateli condivisi con la persona sbagliata o in un luogo inappropriato. Quindi un codice esiste ma non sarà esclusivamente gastronomico bensì conviviale: l’essere umano, del resto, è profondamente influenzato dai cinque sensi e si può dire che l’arte dell’amore è l’arte dei sensi ed a tavola tutti e cinque restano coinvolti. Per questo speciale menù di San Valentino le buone ricette le mettiamo noi ma condividerle con la persona giusta, per renderle davvero uniche, sarà solo compito vostro!
Procedimento
Tosta i pistacchi per 5’ in una padella antiaderente già calda. Lascia raffreddare lontano dal fuoco. Pulisci i gamberi togliendo il guscio, o carapace, ed eliminando il filamento nero interno. Metti da parte. Frulla insieme il pane grattugiato con i pistacchi e sbatti l’uovo in una terrina.
Immergi completamente i gamberi nell'uovo, passalo nel trito di pistacchi e pan grattato. Premi leggermente la panatura sul gambero, così da farla aderire bene. Infila singolarmente ogni gambero con uno spiedino o stuzzicadenti di legno. Porta l’olio a temperatura, friggi i gamberi per meno di 2’, falli scolare sopra della carta assorbente. Nel frattempo in una ciotolina mescola lo yogurt con il ketchup e la senape (o le spezie) regola di sale sia la salsa che i gamberi e servi immediatamente spolverando con un quadrotto di una tavoletta di cioccolato fondente e qualche pistacchio tritati grossolanamente.
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Il Carnaroli ha un chicco (cariosside) lungo con un’anima di amido così pronunciata da farlo assomigliare ad una perla. Si tratta di un riso pregiato, una varietà creata nel 1945 da un incrocio tra Vialone e Lencino anche se molte aree della pianura padana, su volere dei patrizi veneziani, furono vocate alla coltivazione intensiva di riso fin dal ‘700. L’Amarone, un vino che viene prodotto in tutta la fascia pedemontana veronese, lambendo il lago di Garda, fu battezzato con questo nome così severo per distinguerlo dal Recioto della Valpolicella, un vino dolce che, a causa di un errore avvenuto in cantina, diede origine a questo vino preziosissimo che tutto il mondo ci invidia.
Procedimento
In una casseruola scalda 2 cucchiai di olio extra vergine di oliva, tosta il riso, sfuma con il vino e procedi alla cottura per 14’, aggiungendo di volta in volta il brodo vegetale caldo.
Sciogli a microonde (mi raccomando, mai superare i 350w di potenza) oppure a bagnomaria il cioccolato, uniscilo all’ultimo mestolo di brodo e porta a termine la cottura. Lontano dal fuoco manteca con il burro freddissimo (meglio se fosse posto in freezer all’inizio della preparazione del piatto) e servi immediatamente. Il vino di accompagnamento sarà ovviamente quello utilizzato parzialmente per la cottura.
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Il cacao è una pianta tanto quanto la melanzana e la cipolla, che i Maya coltivavano già nel 1000 a.c.: la consideravano un cibo sacro da offrire agli dei. Per i Maya la cioccolata doveva essere calda, in contrasto con la versione Azteca degustata fredda, e berne una tazza rappresentava simbolo di ricchezza e ospitalità, oltre che uno dei piaceri della vita. L’aromatizzare la bevanda con ingredienti diversi, come peperoncino, vaniglia o magnolia, aveva un significato preciso; altrettanto importante era che il composto risultasse schiumoso, e perciò era scosso con apposito bastoncino. Per gli indios i chicchi di cacao erano sia un simbolo centrale nei riti di prosperità, battesimo o matrimonio, sia una medicina magica capace di guarire ogni malattia della mente e del corpo (es. eritemi, mal di stomaco). Diaz de Castillo, al seguito di Cortés, nel testo la Conquista del Messico (1517-1521) segnala che l'imperatore Montezuma II durante il pasto reale beveva più di cinquanta tazze d'oro contenenti un liquido fatto con il cacao.
Accendi il forno a 200° statico. In una ciotola unisci il cioccolato con il burro e scioglili al microonde (mi raccomando non superare i 350w i potenza ) o a bagnomaria. In una terrina sbatti le uova con lo zucchero fino a renderle spumose.