Per la sfoglia:
Per il ripieno:
Il termine tedesco “strudel” significa “vortice”, a sottolineare la struttura del dolce fatto involtando nella pasta una farcitura di frutta. Secondo la cultura popolare, la giusta consistenza della sfoglia sarebbe quella che consente di leggervi in trasparenza una lettura d'amore. Lo strudel sembra sia una variante dell'antico dolce turco “baclava”. Questo sarebbe stato diffuso nel 1526 dal sultano Solimano nell'area europea da lui conquistata. La successiva evoluzione del “baclava” in strudel avvenne con l’introduzione delle mele, quasi del tutto assenti in Turchia ma molto popolari nel nord Europa. (credit “Taccuini Storici”).
In una ciotola mescolare la farina con il tuorlo, il pizzico di sale, l’olio e l’acqua. Ottenere una palla, coprire con un canovaccio e far riposare a temperatura ambiente per circa 30’. Ammollare l’uvetta in poca acqua tiepida, tostare il pane in una pentola antiaderente, tritare grossolanamente le nocciole.
Sbucciare le mele, tagliarle a fettine e rosolarle in padella con il burro. Unire il pane grattugiato, l’uvetta strizzata, le nocciole, la cannella (se gradita), la scorza del limone, una spruzzatina di vino o di rum e mescolare bene. Togliere dal fuoco e mettere da parte. Accendere il forno a 180°. Stendere la pasta sopra un canovaccio, così da rendere più semplice l’arrotolamento successivo, ottenendo un rettangolo. Distribuire il ripieno, ripiegare i bordi sul ripieno ed arrotolare la sfoglia, chiudendo bene le estremità.
Adagiare il dolce sopra una placca coperta con carta forno, spennellare la superficie con poco burro fuso e cuocerlo per circa 40’ o fino a quando la superficie non sarà dorata. Sfornarlo, farlo raffreddare e servirlo tagliato a fette, spolverandole con zucchero a velo.