Per il pan di spagna
Per la crema chantilly
Per la bagna alcolica
Fu una dirigente dell’allora Partito Comunista Italiano che propose, verso la fine degli anni ’40, per festeggiare la Festa della Donna, di utilizzare un fiore povero, che cresce spontaneo e che fino ad allora non era stato associato all’immagine femminile, come la rosa, la gardenia, la viola. Il dolce che prende il nome da questo fiore nacque nello stesso periodo grazie all’inventiva di un pasticcere romano in quanto, a differenza di rose e viole, la mimosa non è commestibile e quindi non poteva essere utilizzato. Per la preparazione si inizia infatti da una base di pan di spagna, un classico della pasticceria italiana, si taglia in dadolata una parte di questa base, mentre un’altra parte la si farcisce con della crema pasticcera o chantilly, dopo aver inumidito la superficie del dolce con una bagna alcolica o, in alternativa, uno sciroppo di frutta. Il dolce si completa distribuendo in superficie la dadolata e decorando con zucchero a velo.
Per il pan di spagna
In una ciotola le uova con lo zucchero con un frullino elettrico: il composto deve raddoppiare il volume e ci vorranno almeno 15-20’. Unire la farina e la fecola setacciate bene un po’ alla volta e molto delicatamente con una spatola, con movimenti dal basso verso l’alto. Imburrare ed infarinare due tortiere da 18 cm, versare il composto e cuocere nel forno statico già caldo a 165°-170° per 30’ o fino alla prova stecchino. Sfornare e far raffreddare sopra una gratella.
Per la crema chantilly
Montare la panna con lo zucchero a velo e conservare in frigorifero. Con un pelapatate togliere la buccia al limone, incidere la bacca di vaniglia con un coltellino ed unire questi aromi al latte che verrà portato ad ebollizione in un pentolino. Filtrarlo con un colino e mettere da parte. Nel frattempo in una ciotola montare le uova con i tuorli e lo zucchero in una ciotola con un frullino elettrico, unire la farina o l’amido di mais setacciato e mescolare bene.
Versare il latte caldo sul composto di uova, mescolare e trasferire il tutto nel pentolino dove si è fatto bollire il latte e continuare la cottura, a fuoco dolce, mescolando continuamente, portando a bollore e cucinando per 5’ o fino quando si rapprende. Trasferire la crema pasticcera in una ciotola o un contenitore basso, coprire con pellicola così che sulla superficie della crema non si crei l’antiestetica pellicola e far raffreddare a temperatura ambiente. Una volta fredda unire alla crema pasticcera la panna montata.
Per la bagna alcolica
Portare a bollore in un pentolino l‘acqua con lo zucchero ed una volta sciolto togliere dal fuoco e unire il rum. Far raffreddare. Ora che tutti gli ingredienti sono pronti possiamo montare la torta. Eliminare la parte scura ad uno dei due pan di Spagna, tagliarlo a fette orizzontali di circa 1 cm di altezza, poi in bastoncini ed infine a quadretti, per ricoprire la torta mimosa. Tagliare in tre fette orizzontali il secondo pan di Spagna e appoggiare le singole fette sopra tre fogli di carta forno un po’ più grandi delle fette. Inumidire le fette di pan di Spagna con la bagna alcolica utilizzando un pennello. Spalmare uno strato di crema chantilly, coprire con un altro strato di pan di Spagna e ripetere l’operazione per due volte. Mettere la torta a riposare in frigorifero per 30’. Sformare la torta sopra il piatto da portata, ricoprire con la crema chantilly rimasta e distribuire i cubetti di pan di Spagna, premendo un po’ se necessario, così che tutti aderiscano alla superficie della torta. Far riposare in frigo fino al momento del servizio e decorare con dello zucchero a velo.