Come si è evoluto lo sport?

Evolvendosi, l’uomo ha cambiato il proprio modo di svolgere attività di ogni tipo, inclusa quella fisica. Lo sport, infatti, si è sviluppato nel tempo arrivando a essere una delle attività più praticate e apprezzate oggi.

Pratichiamo sport da quando abbiamo memoria. Tra i popoli primitivi forza e resistenza (aspetti fondamentali per lo svolgimento di moltissimi sport) erano indispensabili per poter affrontare le attività quotidiane: cacciare, difendersi, costruirsi dei ripari. Presto l’uomo scoprì che ripetere certi esercizi consentiva di eseguirli con maggiore facilità e sicurezza. Al puro e semplice movimento si affiancò l’allenamento.

Con la lotta tra uomini per il predominio all’interno del clan o fra tribù rivali, venne a delinearsi la terza caratteristica fondamentale dello sport: la competitività. Queste attività primitive erano quindi funzionali alla sopravvivenza o utili a procurarsi dei vantaggi materiali. Non tardarono però ad assumere un vero carattere agonistico e sportivo, specie in occasione di riti e cerimonie religiose.

La prima vera descrizione di giochi sportivi nell'Antica Grecia lo leggiamo infatti nell'Iliade, in occasione dei funerali di Patroclo. Lo sport rappresentava un modo per celebrare la vita, la forza e la destrezza, nonché un'occasione per omaggiare gli dei. Le discipline erano individuali e strettamente correlate al campo bellico: corsa con i carri, lotta, corsa e lancio del giavellotto erano tutte abilità propedeutiche alla battaglia. Fu a partire dal V secolo a.C. che la figura dell'atleta professionista iniziò ad emergere e discostarsi dall'aristocrazia dedita alle armi.

Nel Medioevo lo sport fa parte dei princìpi della cavalleria, aggiungendo alle sette arti liberali altrettante discipline in cui eccellere: corsa, getto, lotta, gualdana (battagli simulata), torneo e giostre.

Le regole

Gli sport vennero finalmente standardizzati nell’Ottocento, grazie alla rivoluzione del pensiero illuminista che rivalutava l’individuo, il suo intelletto e il suo corpo. Si sentiva perciò il bisogno di regolamentare ogni tipo di disciplina dapprima vista come una semplice attività ricreativa, educando il corpo e la mente di ciascun atleta al corretto svolgimento dell’attività. È in questo periodo storico che vedono la luce sport come il calcio, il tennis, e durante il quale vengono regolamentate anche le attività di matrice popolare come il pugilato, il nuoto, le gare equestri. Tutto doveva ruotare attorno al valore socialmente accettabile del fair play (gioco corretto), nell’ottica di assicurare le medesime condizioni di gara a tutti gli atleti chiamati a confrontarsi.

Un talento (in)nato

Nel passato il talento era essenziale per un atleta. Con la scarsa conoscenza di ciò che concerne la preparazione fisica e ancor più la nutrizione sportiva, era sicuramente più semplice sfruttare la prestanza e le competenze di un individuo, per così dire, “portato” per quel determinato di sport. Oggi invece, il talento è solo una delle componenti che definiscono l’atleta tale. Con l’evolversi degli sport, anche la figura dell’atleta è cambiata. Tali cambiamenti sono dovuti non solo all’attenzione che viene dedicata sempre più alla preparazione atletica per assicurare un miglioramento delle prestazioni nel tempo, ma anche alle ricerche in campo nutrizionale che permettono di stabilire quale sia il regime alimentare migliore a seconda dello sport praticato. Sono inoltre cambiati gli standard fisici richiesti o reputati idonei per lo svolgimento di una determinata disciplina. Si pensi al calcio, dove la velocità di gioco è quasi quadruplicata rispetto all’800, e un giocatore deve essere più veloce e più resistente rispetto a chi giocava in passato.

La stessa cosa vale per il tennis, dove l’innovazione tecnologica ha fatto cambiare gli strumenti usati: racchette dal piatto più ampio, campi in vari materiali e palline di diversi pesi. Anche in questo sport, la velocità di gioco è aumentata, il movimento richiesto agli atleti è maggiore, per cui il loro fisico deve essere allenato a rispondere agli standard attuali. Senza contare che in qualunque disciplina svolta a livello agonistico oggi – si tratti di calcio oppure di nuoto – è possibile fare carriera, facendo dello sport un vero e proprio lavoro.