È possibile non sentire niente?

Supponiamo di annullare qualsiasi stimolo sensoriale: cosa succede al nostro corpo? Ma soprattutto: come si fa? La risposta è: floating.

Acqua: il solo guardarla – così calma e di un azzurro intenso – rilassa e appaga i sensi. Se pensiamo al nostro corpo che vi entra a contatto, la sensazione di benessere si acuisce, e desta in noi il desiderio di immergersi e abbandonarsi ai moti, lenti e ovattati, dell’acqua. In campo medico-fisico il potere rilassante dell’acqua è stato studiato e dichiarato grazie alla cosiddetta vasca di galleggiamento o di deprivazione sensoriale. Ne avete mai sentito parlare?

Le origini

Questa vasca venne collaudata per la prima volta nel 1954 dal suo stesso inventore, John Lilly. In un periodo storico in cui si dibatteva sulla possibilità che il cervello umano smettesse di funzionare in assenza di stimoli sensoriali, Lilly creò uno strumento capace di ridurre al minimo gli stimoli esterni. Originariamente la vasca permetteva allo sperimentatore di restare in posizione verticale, ma successivamente gli studi proseguirono su una ad assetto orizzontale. La vasca veniva riempita con una soluzione a base di Solfato di Magnesio (detto anche "Sali di Epsom"), mantenuta costantemente a temperatura corporea in modo da eliminare persino la sensazione tattile. L'assenza degli altri stimoli veniva poi garantita isolando la vasca da luce e rumori esterni.

Lilly sperimentò gli effetti della vasca su se stesso, arrivando ad affermare non solo che il cervello continuasse a funzionare, ma che il galleggiamento gli aveva conferito una profonda e appagante sensazione di riposo, pace ed estraneità dal mondo paragonabile a quella raggiunta dai monaci buddisti tramite la meditazione. Dopo ore di galleggiamento, il corpo raggiungeva uno stato a metà fra il sonno e la veglia, dove potevano addirittura manifestarsi delle allucinazioni.

A tale avvenimento si è liberamente ispirato il regista Ken Russell per la realizzazione del film – onirico e fantascientifico – Altered State (1980), che ripercorre la vita e l’incessante ricerca del dottor Lilly.

Il floating oggi

Quella del galleggiamento (floating) è riconosciuta come una vera e propria terapia, i cui benefici sembrano simili a quelli della meditazione. Galleggiando in acqua, infatti, l’individuo abbandona pian piano il controllo del proprio corpo, accantonando ansie, tensioni e preoccupazioni. Il galleggiamento dimostra di avere effetti benefici sull’attività cerebrale che, come testò Lilly, non si ferma ma si acuisce. La sensazione di profondo rilassamento che si sperimenta nella vasca dopo circa 30 minuti, induce la "risposta parasimpatica". L'intero organismo si trova a non dover più monitorare costantemente la temperatura corporea né l'assetto gravitazionale, e inizia a produrre sostanze naturalmente benefiche come le endorfine.

In questa fase di rilassamento profondo, comunemente detta fase Theta (dal nome delle onde cerebrali prodotte in questa occasione, così e nella fase REM), la mente sembra poter finalmente accedere a una serie di risorse che normalmente non utilizza e che sono intimamente legate alla sfera della creatività e dell'intuito. Ecco perché la fase Theta è comunemente descritta come uno stato di trance, raggiungibile solitamente attraverso la meditazione.

Le sedute di floating oggi avvengono all’interno di vasche in vetroresina realizzate su misura anche per chi soffre di claustrofobia, dando la possibilità di chiudere o meno il coperchio soprastante. Nonostante questa pratica possa essere impiegata come terapia nella cura di determinate patologie o dello stress, tutti i centri che includono il servizio di floating raccomandano di consultare preventivamente il proprio medico.

Dove provarlo

  • Floatarium, Feltre (BL)
  • Residence Domaso, Domaso (CO)
  • Studio Float & Work (TO)
  • Floating Flo (FI)