Il fascino dei Castelli Romani

17 comuni alle pendici dei Colli Albani che rappresentano un’oasi di relax a due passi da Roma.

Situati appena fuori Roma, a una ventina di chilometri a Sud della Capitale, i Castelli Romani si chiamano così per via dei borghi che nell’antichità si sono sviluppati attorno a storiche dimore. Di castelli come nelle fiabe, sui colli Albani se ne vedono pochi; piuttosto girovagando su e giù per i dolci pendii di questa colline si incontrano bellissime ville, appartenute a Pontefici e a ricche famiglie patrizie di Roma, che qui venivano in villeggiatura. Si tratta di 17 villaggi che un tempo erano collegati tra loro da una rete tramviaria. Ancora oggi, i Castelli rappresentano un’oasi verde dove la bellezza del paesaggio, racchiuso tra i laghi vulcanici di Albano e di Nemi e dal Parco Regionale dei Castelli, permette di trovare pace e relax e di abbandonarsi ai piacere di una tavola ricca di sapori. E per chi vuole fare un tuffo nell’arte, non va dimenticato che i Castelli sono una delle zone più ricche dal punto di vista archeologico di tutta la provincia di Roma. Alcuni reperti risalgono addirittura al periodo preistorico.
Le tre chicche
1. Una sosta in una fraschetta, le tradizionali osterie.
2. L’infiorata di Genzano è la più antica del mondo, festeggiata per la prima volta nel 1778. In occasione del Corpus Domini sono realizzati tappeti di fiori per le vie della processione.
3. Il sentiero dell’acqua: un itinerario sul lago Albano.
Cultura enogastronomica
Ingredienti poveri, garanzia di buon cibo a prezzi modici, accompagnati da un ottimo calice di vino.
In tutta la zona dei Colli Albani, a dominare sono i piatti dagli ingredienti poveri e semplici, garanzia di buon cibo a prezzo modici. La tradizione gastronomica risente delle influenze romanesche, per cui è abitudine trovare sulle tavole verdure fritte, bruschette, puntarelle, fettuccine o bucatini conditi alla carbonara o con cacio e pepe.
E poi secondi piatti importanti, come l’abbacchio o la coda alla vaccinara.
Meno presenti i dolci, fatta eccezione per la pupazza frascatana, il dolce tipico di Frascati a forma di donna con tre seni, fatto di pastafrolla e miele. Si tratta di un dolce croccante che è diventato patrimonio iconografico dei Castelli Romani. I seni sono tre perché la leggenda vuole che i bambini nati a Frascati fossero allattati anche con il vino oltre che con il latte.
Una chicca assolutamente da gustare sono le fragole di Nemi, che vengono coltivate otto mesi all’anno. Sono piccole, dal sapore intenso, con sentori un po’ “selvatici”. Gustate in una salsa di accompagnamento al filetto e pepe nero creano un connubio perfetto, apprezzato anche dai palati più raffinati.
La porchetta di Ariccia
Ariccia è la patria della porchetta. Proprio qui è nato questo squisito piatto della gastronomia laziale famoso in tutto il mondo. Il maialino aromatizzato, cotto per ore e ore in forno fino a quando non si forma una crosticina croccante e dorata che preserva la morbidezza della carne, è talmente buono da aver ottenuto il riconoscimento IGP. Ogni anno ad Ariccia, la prima settimana di settembre, si svolge una assai rinomata sagra della porchetta, che ormai ha superato il mezzo secolo di vita. Impossibile gustare un panino con la porchetta di Ariccia senza un bicchiere di Castelli Romani rosso DOC!

Vini: un boom recente
La zona dei Castelli Romani è rinomata per la viticoltura fin dall’antichità. Il territorio dà vita a vini bianchi secchi, frizzanti o amabili, freschi e leggermente aromatici, da bere giovani, cui non manca però struttura, visto che le uve crescono su terreni di origine vulcanica. I principali vitigni previsti dalla Doc sono Malvasia e Trebbiano, cui possono essere aggiunte altre varietà autoctone. Per il loro carattere immediato e sbarazzino questi vini erano tradizionalmente serviti nelle fraschette, tipiche osterie locali in voga ancora oggi.
Una menzione a parte merita Frascati, che dà vita a vini particolarmente interessanti, tanto che il Frascati Superiore è tutelato con la DOCG. Presente sul territorio, ma meno interessante, è la produzione di vini rosè e rossi.