Le uova crudefanno male? Cuocerle annulla ogni rischio di contaminazione batterica? Per quanto tempo è possibile conservarle in frigo? E mangiarle dopo la scadenza, si può?
Proviamo a risolvere insieme questi dubbi.
Toccasana energetico per sportivi, ghiotta crema di zabaione per i più piccoli, indispensabile ingrediente delle tartare e base fondamentale per le salse più gustose… le uova crude sono davvero così pericolose?
Tecnicamente, no. Ma dobbiamo essere sicuri della loro provenienza e del metodo con cui sono state conservate, poiché possono rivelarsi altamente tossiche se contaminate dal batterio della salmonella.
La salmonella è un batterio che causa salmonellosi, un’intossicazione alimentare che può portare febbre, diarrea, vomito, crampi diffusi e mal di testa. È facilmente curabile, ma perché non fare attenzione a prevenirla piuttosto che porvi rimedio una volta contratta?
È pur vero che solo una ridottissima parte delle uova reperibili in commercio rischia di venire a contatto con il batterio della salmonella, se dunque il prodotto segue le regole della filiera dovrebbe essere completamente sicuro. Ma ecco qualche consiglio che può tornare utile in ogni evenienza:
Sì, cuocere le uova riduce molto il rischio di salmonella, ma bisogna sempre tener presente i consigli relativi alla scelta di un buon prodotto a marchio e filiera sicuri e alla conservazione delle uova una volta portate a casa.
Vediamo come trattare in modo sicuro le uova sia crude che cotte.
Per la preparazione di ricette a base di uova crude - maionese, creme o zabaione, frullati energetici -,usa esclusivamente uova freschissime, che vanno dal 3° al 9° giorno dalla deposizione. In alternativa, puoi scegliere ovoprodotti pastorizzati. Prepara queste squisite ricette in piccole quantità, in modo da consumarle prima e non dare eventualmente tempo al batterio di moltiplicarsi.
Se invece hai voglia di uova strapazzate, frittate, uova sode, uova al tegamino, è meglio cuocere le tue uova finché non resta nessuna parte liquida dell’uovo visibile. Questo è il modo migliore per essere certi della loro sicurezza.
Per rispondere a questa domanda è fondamentale, innanzitutto, capire la differenza fra il termine “data di scadenza” e il termine “minimo di conservazione”. Nel caso delle uova, se andate a vedere la dicitura presente sulla confezione, indicherà di certo “da consumarsi preferibilmente entro…”. Perché? Le uova, per legge, non hanno una data di scadenza, bensì un termine minimo di conservazione (TMC), il che vuol dire che le uova non scadono. Tuttavia, prima di consumare delle uova che hanno superato il TMC (Tempo Minimo di Conservazione, solitamente 28 giorni dalla deposizione), è sempre bene assicurarsi che non siano state rispettate perfettamente le norme di conservazione.
Potremmo mangiarle anche qualche giorno dopo il TMC, ma senza esagerare con le tempistiche. Superata questa data le uova vanno incontro a un maggiore rischio di proliferazione batterica o di perdita delle loro qualità organolettiche e nutritive, perciò sarebbe meglio evitare di consumarle. Ma se intendete cuocerle bene e le avete conservate in frigo, potete azzardarvi a utilizzarle anche con qualche giorno di ritardo (non più di 2 o 3).
A chi va una frittata adesso?