È nato prima l’asparago o la sua leggenda? Se ne narrano le mitiche origini da un corno di ariete piantato nel terreno e successivamente germogliato nel III millennio a.C. ma già Apicio, pubblicando la sua opera enciclopedica “De Coquinaria” nel ‘300 a.C., riportava tante e varie ricette, in quanto gli antichi Romani ne erano molto ghiotti e lo consideravano il re degli ortaggi.
Re Sole, Luigi XIV, nella sua reggia manteneva oltre cento cuochi ed i migliori della brigata dovevano dedicare la loro maestria solo alla coltivazione dell’asparagiaia regale in quanto il sovrano ne era golosissimo e pretendeva di averne a disposizione tutto l’anno.
Porta a bollore dell’acqua una pentola capace di almeno 10 cm di altezza con 3 cucchiai di aceto.
Apri le uova singolarmente in un piattino o ciotolina e falle scendere lentamente nell'acqua che bolle delicatamente, raccogli l'albume attorno al tuorlo aiutandoti con un paio di posate e cucina per meno di due minuti (1).
Raccogli l'uovo con un mestolo forato (2) e ponilo in una bacinella con dell'acqua ghiacciata per 10’. Elimina l’albume in eccesso rifilando le uova con un coltellino.
Grattugia finemente lo zenzero.
Prepara la vinaigrette: in una ciotola unisci tre cucchiai di olio evo, lo zenzero grattugiato, sale emulsionando il tutto con una frusta piccola.
Pulisci con un pelapatate gli asparagi eliminando la parte esterna più coriacea (3) (4) (5), taglia un paio di cm dalla base e sempre con il pelapatate ottieni una julienne gli asparagi, come degli spaghetti, e condiscili con una vinaigrette (6).
Componi il piatto utilizzando dei vecchi bicchieri da champagne oppure da martini o delle ciotoline individuali: porziona gli asparagi crudi ed appoggia l'uovo in camicia, appena inciso sulla superficie.
Decora con un pizzico di sale, una macinata di pepe nero ed una fogliolina di finocchietto o aneto o timo, se lo desideri.