Bernie Krause è un musicista che ha registrato i suoni della fauna selvatica - anche definiti "paesaggi sonori" - per oltre quarant'anni. Ha accumulato il più grande archivio del mondo e, in questo modo, è riuscito a monitorare come si sono evoluti i suoni della natura a causa dei cambiamenti climatici.
Krause ha viaggiato dalla foresta pluviale amazzonica ai deserti di tutto il mondo, accumulando migliaia di ore di audio e di richiami relativi ad oltre 15.000 diverse specie animali. Ha registrato “la voce” di formiche, larve d’insetti, uccelli e animali selvatici di ogni genere.
Uno dei suoi luoghi preferiti dove registrare, dice, è un posto con poco più di 700.000 persone stanzionate in un'area circa tre volte più grande della Francia: l'Alaska. Il musicista racconta che qui, camminando lungo la riva di un fiume, abbassò intenzionalmente uno dei suoi idrofoni in prossimità della bocca di un anemone di mare che, per tutta risposta, inghiottì l’intero dispositivo!
È comprensibile che su una persona così legata al mondo naturale, il cambiamento climatico stia avendo un enorme impatto psicologico ed emotivo. Nel 2015 Krause ha vissuto quella che definisce "praticamente la prima primavera silenziosa nella memoria vivente". Krause si immergeva nella natura per registrarne il “grandioso coro”: ora ottantunenne, l'ecologo dei paesaggi sonori è diventato un esperto del suono dell'estinzione. Ne ha parlato chiaramente nel suo Ted Talk del 2013, dove descrive molte delle avventure vissute durante la sua meravigliosa ricerca e di come questa sia cambiata nel corso degli ultimi anni.
Ascolta tu stesso: l’inquinamento ha un suono ben preciso.